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Il caso

Umbria, effetto guerra sui carburanti: la benzina tocca anche i due euro. I rincari di luce e gas costeranno alle aziende 257 milioni

Stangata anche per le famiglie, previsti ulteriori aumenti e di nuovo bollette più pesanti

Catia Turrioni

22 Giugno 2025, 09:12

caro benzina

Anche in Umbria rincari dei carburanti

Le tensioni in Medio Oriente pesano sul prezzo dei carburanti. I rincari dell’ultima settimana hanno portato la benzina a sfondare la soglie dei due euro in modalità self anche in alcuni distributori della regione.
Per evitare una ulteriore e immotivata salita dei prezzi alla pompa, le associazioni nazionali dei consumatori hanno chiesto al governo di vigilare su qualsiasi eventuale speculazione per tutelare i cittadini.
Secondo i dati ufficiali del ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), aggiornati alla giornata di ieri, in Umbria il prezzo medio della benzina in modalità self si attesta a 1,739 euro al litro, mentre il gasolio si ferma a 1,658 euro. Il Gpl servito costa in media 0,718 euro e il metano 1,382 euro al chilo. Questi valori sono perfettamente in linea con la media nazionale, ma rappresentano comunque un aggravio rispetto ai mesi precedenti, quando la benzina oscillava intorno a 1,65 euro al litro.


L’aumento non è solo una questione di numeri: per chi ogni giorno si sposta per lavoro o per studio, anche pochi centesimi in più al litro si traducono in decine di euro al mese. E per le imprese umbre, spesso piccole e con margini ridotti, il caro-carburante rischia di diventare insostenibile.
Non va meglio sul fronte delle bollette. Le ultime stime della Cgia di Mestre parlano chiaro: nel 2025, a livello nazionale, il costo complessivo di energia elettrica e gas per le imprese salirà di ben 13,7 miliardi di euro rispetto al 2024, pari a un aumento del 19,2%. La spesa totale toccherà quota 85,2 miliardi, di cui 65,3 per la sola elettricità e 19,9 per il gas. In Umbria i rincari si traducono in 257 milioni in più da pagare per le aziende. I settori più colpiti? Metallurgia, alimentare, commercio, servizi, trasporti e logistica per l’elettricità; industrie alimentari, tessili, ceramiche, chimiche e cartarie per il gas.


Per le famiglie umbre, la situazione non è meno preoccupante. Secondo Arera, nel 2025 la bolletta dell’energia elettrica è aumentata del 18,2% già nel primo trimestre, con un rincaro complessivo annuo che potrebbe sfiorare il 30%. La spesa media per una famiglia tipo supera ormai i 1.800 euro, con un aggravio di circa 272 euro rispetto all’anno scorso. Secondo quanto affermato dall’Autorità, le famiglie italiane continuano a pagare tra le bollette più alte del continente.
E mentre il caldo anomalo di giugno fa impennare i consumi di energia per il raffrescamento, i blackout registrati in alcune città italiane sono un campanello d’allarme: il sistema è sotto stress e le bollette rischiano di salire ancora.

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