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Sciopero metalmeccanici, in Umbria adesione media dell'80%. I sindacati: "Chiediamo di riaprire la trattativa"

Davanti ad Ast a Terni il principale presidio, oltre il 90% dei lavoratori ha incrociato le braccia per la protesta sul mancato rinnovo del contratto nazionale

21 Febbraio 2025, 10:46

Sciopero metalmeccanici, in Umbria adesione media dell'80%. I sindacati: "Chiediamo di riaprire la trattativa"

Il presidio di fronte ad Ast a Terni (Foto Stefano Principi)

Anche in Umbria venerdì 21 febbraio i metalmeccanici hanno di nuovo scioperato per l’intera giornata per chiedere il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Tra i principali presidi organizzati dalle organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm di Terni e Perugia, da segnalare quello alla Ast Arvedi Acciai Speciali Terni dove l’adesione allo sciopero è stata superiore al 90%, con le fabbriche dell’indotto che hanno registrato adesioni intorno all’85%. Adesioni all’80% anche alla Faurecia, in linea con la media di tutta la provincia ternana. A Perugia da segnalare il 75% di adesioni alla Polplastic e l’80% alla Terex, percentuali anche queste in linea con la media della provincia perugina.

“Nonostante la buona riuscita delle prime otto ore di sciopero – spiegano Fim, Fiom e Uilm di Perugia e Terni –, la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale non riparte per l'indisponibilità di Federmeccanica e Assistal, che continuano a trincerarsi dietro la loro ‘contro piattaforma’, respingendo le richieste di Fim, Fiom e Uilm votate dalle lavoratrici e dai lavoratori. Per superare l’intransigenza delle controparti serve adesso mandare un forte segnale alle aziende con l’intensificazione della lotta e della mobilitazione. Con questo ulteriore sciopero chiediamo la riapertura della trattativa, la negoziazione delle nostre richieste e il rinnovo del Ccnl delle metalmeccaniche e dei metalmeccanici. Con la trattativa e con la lotta vogliamo aumentare il salario, contrastare la precarietà, ridurre gli orari, estendere i diritti e le tutele per tutte le lavoratrici e per tutti i lavoratori”.

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