UMBRIA
In Umbria 6 case su 10 rientrano nelle classi energetiche più basse. Secondo un rapporto sulla transizione green degli edifici stilato da Confartigianato, il cuore verde è la quarta peggior regione nella classifica nazionale, con il 61,7% degli edifici nelle classi energetiche F e G. Peggio dell'Umbria, solo Lazio (65,6%), Liguria (63,3%) e Toscana (62,2%). Tra le province, spicca la percentuale negativa della provincia di Terni, la sesta in Italia per il peggior efficientamento energetico delle case. Il 69,7% del territorio della città dell'acciaio è battuto solamente da Rieti (78,8%), Enna (74,9%), Isernia (72,4%), Frosinone (71,3%) e Genova (69,9%).
La situazione che si vede in Umbria è comunque lo specchio di un'Italia che deve correre per raggiungere i traguardi di efficienza e risparmio energetici fissati dalla Direttiva Case Green. Su un totale di 25,7 milioni di abitazioni nel Paese, ben 17,5 milioni (pari al 68% del totale) risalgono a prima del 1980 e il 51,8% degli immobili si colloca nelle classi energetiche meno efficienti (F e G). Secondo il report di Confartigianato, a livello regionale, il maggior numero di abitazioni costruite prima del 1980 si trova in Lombardia (2.973.768), Lazio (1.782.175), Piemonte (1.463.157), Campania (1.452.177) e Sicilia (1.391.972). Secondo i dati Istat, delle 376.747 abitazioni censite in Umbria, oltre un terzo di quelle occupate risalgono al ventennio che va dal 1961 al 1980, mentre poco più di 40 mila sono state costruite dal 2000 in poi. Oltre 77 mila risalgono al periodo 1981-2000, mentre 51 mila agli anni dal Dopoguerra al 1960. Ben 41 mila invece sono state realizzate prima del 1919. Quanto alle 126.922 case non occupate, quasi un terzo risale al ventennio 1961-1980, mentre quasi 15 mila dal 2000 in poi. Venticinquemila invece sono quelle del periodo 1981-2000, 18 mila agli anni tra il 1946 e il 1960 e oltre 16 mila a prima del 1919.
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