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POLITICA

Trenta miliardi per la sanità: il senatore Zaffini spiega perché è sbagliato parlare di tagli

22 Novembre 2025, 19:52

Trenta miliardi per la sanità: il senatore Zaffini spiega perché è sbagliato parlare di tagli

Basta chiacchiere sulla sanità. I conti del sistema Italia sono precisi al centesimo e il senatore Franco Zaffini (Fdi) li ha messi nero su bianco non appena varata la manovra di bilancio: a fine legislatura il governo Meloni avrà messo 30 miliardi in più nel diritto alle cure per i nostri connazionali. “E questo nonostante quel titolo V che ha reso complicata la gestione della sanità”, afferma il parlamentare umbro di fronte ai “comizi della sinistra davanti agli ospedali”.

Anche perché proprio da quel fronte – ricorda con precisione – sono arrivati 37 miliardi di tagli in dieci anni “e hanno la faccia tosta di parlare”.

Snocciola le cifre con precisione, Zaffini, e giudica positivamente quei 450 milioni stanziati per assumere 6.300 infermieri e 1.000 medici: soldi necessari alle cure e con la dovuta formazione del personale sanitario.

Una verifica della manovra rende evidenti a tutti i numeri dell’operazione compiuta nel settore: la legge di bilancio 2026 dedica alla salute un impegno significativo, con un aumento di 7,4 miliardi di euro nel 2026 e ulteriori 2,4 miliardi nel 2027 e 2,65 miliardi nel 2028, risorse che saranno fondamentali per potenziare il Fondo sanitario nazionale e rispondere alle esigenze crescenti.

Si può sottovalutarne l’impatto positivo? Certo che no, ma si parla maldestramente di sanità per pronunciare la parola magica “tagli” senza che ci siano effettivamente. Il governo Meloni investe per la salute dei cittadini ed emerge con chiarezza.

Zaffini ha messo in fila alcuni degli articoli più significativi della legge di bilancio che sta per essere discussa e poi approvata dalle Camere.

L’articolo 70 ad esempio prevede – racconta il senatore umbro – “una valorizzazione economica del personale dei servizi di pronto soccorso, consentendo alle Regioni di incrementare fino all’1% la componente variabile dei fondi retributivi, riconoscendo così l’impegno e la complessità del lavoro svolto da medici, infermieri e operatori sociosanitari. Tale sperimentazione è prevista fino al 2029”.

Poi ancora: “L’articolo 66 aggiorna le tariffe di rimborso per prestazioni ospedaliere e ambulatoriali, confermando per il 2026 1 miliardo di euro e prevedendo un aumento a 1,35 miliardi dal 2027, suddivisi in 1 miliardo per ricoveri acuti e 350 milioni per le cure post-acuzie, oltre a 100 milioni nel 2026 per visite specialistiche e assistenza protesica, che cresceranno a 183 milioni dal 2027.”

Sul fronte della prevenzione, con l’articolo 63 il Governo stanzia risorse permanenti per oltre 485 milioni all’anno dal 2026, con 238 milioni destinati a screening oncologici estesi (mammografico, colon-retto e tumore al polmone), vaccini e campagne di sensibilizzazione. Per il 2026 sono inoltre previsti 247 milioni di euro straordinari per dare avvio immediato a questi programmi”.

L’articolo 68 aumenta infine i fondi strutturali destinati a politiche sanitarie (+85 milioni, da 327 a 412 milioni annui), contrattazione del personale sanitario (+195 milioni, da 285 a 480 milioni), incarichi dirigenziali (+8 milioni, da 5,5 a 13,5 milioni) e interventi territoriali e ospedalieri (+58 milioni, da 150 a 208 milioni). Per il 2026 sono inoltre stanziati 143,5 milioni per il finanziamento delle prestazioni aggiuntive del personale, con incentivi fiscali per le ore extra lavorate.

In conclusione, è un impegno economico senza precedenti per la sanità. La manovra prevede un incremento del Fondo sanitario nazionale di ben 7,4 miliardi di euro nel 2026, cifra destinata a crescere ulteriormente negli anni a venire, fino ad arrivare ad uno stanziamento di legislatura di circa 30 miliardi. Grazie alle nuove disposizioni, sarà possibile valorizzare il personale impegnato nei servizi di pronto soccorso con incrementi mirati nella retribuzione, sperimentati fino al 2029. Inoltre, la manovra stanzia risorse importanti per l’aggiornamento delle tariffe delle prestazioni ospedaliere e ambulatoriali, con un aumento strutturale dei rimborsi a partire dal 2027, che garantirà maggiore stabilità economica agli ospedali pubblici e convenzionati.

E probabilmente c’è ancora la parte più importante, ma troppo sottovalutata dalla politica negli anni precedenti. Finalmente, dal 2026 una parte del fabbisogno sanitario nazionale standard viene destinata all'attuazione del Piano nazionale di azioni per la salute mentale 2025-2030, per rafforzare e qualificare l'assistenza integrata lungo tutto l'arco della vita della persona: 80 milioni di euro nel 2026, 85 milioni nel 2027, 90 milioni nel 2028, 50 milioni all'anno dal 2029 in poi. Una tragedia per tante famiglie trova riscontro positivo dallo Stato.

Con queste cifre, è davvero vietato scrivere corbellerie. Il governo sta facendo davvero molto per la sanità, ora sta alle regioni saper spendere questa montagna di denaro con accortezza e serietà.

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