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Kirk non merita il silenzio. Rischio ritorno a tempi bui

Un assassinio che ha colpito le coscienze in tutto il mondo

20 Settembre 2025, 18:43

Kirk non merita il silenzio. Rischio ritorno a tempi bui

Ma non è forse vero che bisognerebbe darsi – tutti – una calmata? L’assassinio di Charles Kirk, padre di due figli, 31 anni, sostenitore di Donald Trump, ha colpito le coscienze (di chi ne è in possesso) in tutto il mondo. Eppure, in Italia – e persino in Umbria – c’è una sinistra restia a condannare un delitto atroce: se l’è cercata, la frase orrenda più gettonata.

Va dato atto ad Elly Schlein, per la verità – e lo vedremo più avanti - di essersi sottratta a questi cori odiosi contro la vittima, ma poi? Tutti gli altri suoi sodali perché hanno taciuto di fronte ad un omicidio politico di quella portata? Il nemico può essere abbattuto?

Colpisce anche il silenzio della sinistra umbra. Mentre nel centrodestra locale si registrano reazioni forti di Nevi, portavoce di Forza Italia, Marchetti, leader regionale della Lega e degli esponenti di Fratelli d’Italia Prisco e Zaffini, almeno sui social non c’è traccia di parole di condanna da parte di Verini (Pd), Ascani (pure Pd), Pavanelli (Cinque stelle). Il che stupisce un po’.

Charles Kirk è stato assassinato per le sue idee, che non nascondeva. Doveva farlo? Diceva a chi lo accusava: dimmi dove sbaglio. Trovarne, ragazzi come lui. In America un giovane di 22 anni ha distrutto la sua vita e anche la propria: tutto questo non è normale.

E nemmeno il tentativo di scansare il problema può essere giustificato.

Il ministro Luca Ciriani ha parlato di un “clima di odio” che vedrebbe la sinistra “colpevole” per come si sta parlando del fatto. E anche Giorgia Meloni ha usato parole severe. Ma dall’opposizione c’è chi attacca il governo e non chi compie gesti atroci. E si scatenano anche certi “intellettuali”.

Per Odifreddi “chi semina vento raccoglie tempesta”. E’ pazzia.

Pare quasi che l’identità politica di Kirk possa o debba giustificare il suo assassinio. E invece proprio chi contrasta le idee dell’avversario dovrebbe censurare senza se e senza ma la violenza efferata come strumento di “lotta” politica.

Viviamo nel Paese in cui troppi giovani sono stati ammazzati con la copertura di una frase orribile: “Uccidere un fascista non è reato”. Così come caddero giovani a sinistra. Dobbiamo temere il ritorno a quei tempi?

Certo, non bisogna sottovalutare la frase della Schlein. È importante che almeno una dei leader dell’opposizione pronunci parole importanti: “L’uccisione di Charlie Kirk è drammatica e scioccante, ha detto la segretaria dem. In una democrazia non può e non deve trovare alcuno spazio la violenza politica, che va sempre condannata in modo netto a prescindere dalle idee di chi colpisce.”

Per il resto, silenzio. Adesione a quella posizione o fuga nel silenzio?

A proposito di Odifreddi, è normale che non si voglia censurare quello che ha detto in televisione?

“Sparare a Martin Luther King e sparare a un rappresentante Maga non è la stessa cosa”. Una espressione davvero odiosa, qui puoi sparare, lì no. Ma stiamo scherzando?

Ecco perché in questi giorni la premier ha chiesto alla sinistra di “smetterla di minimizzare”.

Perché il clima sta diventando pesante ovunque: "Io credo che sia arrivato il momento di chiedere conto alla sinistra italiana di questo continuo minimizzare o addirittura di questo continuo giustificazionismo della criminalizzazione, della violenza nei confronti di chi non la pensa come loro. Perché il clima anche qui in Italia sta diventando insostenibile ed è ora di denunciarlo ed è ora di dire chiaramente che queste tesi sono impresentabili, pericolose, irresponsabili e antitetiche a qualsiasi embrione di democrazia".

E a queste parole di Giorgia Meloni è arrivata la replica polemica di molti esponenti dell’opposizione, come se non fosse vero quel che sostiene la presidente del Consiglio.

La accusano di fomentare odio proprio quelli che non dicono una parola su chi, nei social e non solo, festeggia la morte di Kirk…

Chi in questi giorni – e da gran tempo – fa casino nelle università italiane, è arrivato a scrivere una frase di puro delirio: “A buon intenditor poche parole. Oggi è un giorno meno buio” con la foto di Kirk in bianco e nero a testa in giù.

Il silenzio di chi legge equivale ad un vuoto ideologico nella testa e non solo degli “studenti” di Cambiare rotta, i collettivi estremisti che si vantano di queste robe.

Di fronte a un episodio così grave, che mette in discussione la libertà di espressione e il rispetto del confronto democratico, colpiscono e pesano i silenzi che si registrano. Sì, bisogna darsi una calmata.

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