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TRASPORTI

Treni, adesso basta agli addetti ai “livori”

Le polemiche sui servizi e il consenso elettorale a buon mercato

11 Agosto 2025, 12:12

Matteo Salvini

Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

Le polemiche sui servizi al cittadino ci stanno, un po’ meno quando si tenta di buttare tutto in vacca per lucrare consenso elettorale a buon mercato.
Quanto accade in Umbria sul fronte ferroviario è emblematico, con baruffe sterili e assenza di soluzioni concrete.
Certo, anche il territorio umbro ha subito problemi, ma diventa incredibile scaricare sul ministro dei trasporti il tema della direttissima verso Roma. Come se non esistesse un’autorità indipendente chiamata ART, che ha proprio lo scopo di regolazione dei trasporti, ed è gestita da tre membri che lavorano da Torino. La loro fonte di nomina è il capo dello Stato, su proposta del governo in carica. Quelli attuali scadono nel 2027, per chiarimenti rivolgersi a chi era in carica nel 2020, ovvero il governo Conte 2.
Precisazione necessaria perché è in servizio permanente effettivo l’esercito di quelli che scaricano su Salvini ogni problema, e non è così. L’Art è autorità indipendente che dura sette anni e ha compiti che sin dal nome chiariscono il perimetro delle sue competenze.
E lo ha chiarito molto bene il deputato della Lega Riccardo Augusto Marchetti, che come segretario regionale del Carroccio ha seguito con particolare attenzione un settore sensibile come quello ferroviario, anche come membro della commissione trasporti della Camera dei Deputati.
È agli atti della scorsa legislatura regionale l’investimento, voluto dalla presidente Donatella Tesei e dall’assessore ai trasporti Enrico Melasecche di ben 175 milioni di euro per l’acquisto di 12 nuovi treni elettrici, capaci di viaggiare fino a 200 km/h. Una strategia finalizzata a consentire ai nuovi convogli di percorrere la Direttissima verso Roma e Firenze, contribuendo a migliorare radicalmente l’offerta ferroviaria dell’Umbria.
Eppure, c’è chi si lamenta per i disagi. Ma è doveroso – soprattutto per gli addetti ai lavori, o ai “livori” – comprendere che sull’intera rete nazionale sono attivi oltre 1200 cantieri di manutenzione, molti dei quali finanziati con fondi PNRR. Anche l’Umbria è coinvolta in questi interventi, che si concluderanno a breve e che garantiranno maggiore sicurezza.
Questi cantieri non erano rinviabili in quanto in gran parte finanziati con fondi Pnrr, considerato che mai prima era stato fatto un lavoro di tale portata, che è necessario a garantire la sicurezza e nel caso dell'Umbria anche una leggera riduzione dei tempi di percorrenza dovuta alla maggiore potenza dei nuovi mezzi.
Al netto dei lavori manutentivi operati da Rfi, che nella linea umbra si concluderanno a breve, il dovere della politica, mai come in questo momento, dovrà essere quello di ascoltare, comprendere e mettere in atto soluzioni efficaci che vadano incontro alle esigenze dei cittadini.
A parlare è ancora Marchetti: “Davanti a problematiche che si ripercuotono negativamente sul territorio, come quelle venutesi a creare in seguito alla delibera di Art, non possono esistere sterili e infondate polemiche politiche, che di certo non contribuiscono a giungere alla risoluzione delle criticità. L’unica priorità ora è adoperarsi per dare ai cittadini risposte concrete in tempi rapidi, per portare a compimento quell’obiettivo di rottura dell’isolamento atavico che ha condannato l’Umbria alla marginalità e a cui, nella precedente legislatura, la Lega e il Centrodestra hanno dato un colpo definitivo. Ora dobbiamo conseguire un risultato importante che riusciremo a raggiungere solo attraverso una sinergia reale tra Governo, Art e Gruppo FS, ed è esattamente la strada che come Lega stiamo percorrendo”.
La situazione attuale è generata proprio da una delibera ART, la 178 del 2024, e l’unica strada da percorrere è quella di lavorare con serietà per trovare soluzioni efficaci e rapide.
E Marchetti ha voluto ricordare che la Lega ha “già attivato un’interlocuzione tra Governo, ART e Gruppo FS per garantire ai cittadini umbri risposte concrete e tutelare un diritto fondamentale come quello alla mobilità”.
E il punto è proprio qui: ci sono lavoratori, studenti, famiglie che ogni giorno scelgono il treno come mezzo di trasporto e devono essere tutelati da decisioni che rischiano di peggiorare drasticamente il servizio, con un allungamento dei tempi di percorrenza fino a 40 minuti.
I 12 nuovi treni elettrici moderni e performanti voluti dallo scorso governo regionale dell’Umbria dovrebbero essere consegnati entro i prossimi mesi e comunque entro il 2026.

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