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Tutta Italia piange quel carabiniere

Carlo Legrottaglie riposa nel Paradiso degli eroi, ucciso dalla malavita

11 Agosto 2025, 11:50

Tutta Italia piange quel carabiniere

Ora che Carlo Legrottaglie riposa nel Paradiso degli Eroi, la commozione per l’assassinio di quel carabiniere ucciso a Francavilla Fontana non può svanire. Perché tutti siamo rimasti colpiti. Per il sangue versato, per la divisa che indossava, per la spietatezza di chi lo ha ammazzato, per le circostanze di vita e di morte di un servitore dello Stato che lo hanno visto cadere proprio alla vigilia della pensione.

Anche in Umbria ci sono stati parlamentari che hanno voluto far sentire la voce di un popolo che in tutta Italia si è sentito ferito per un atto di ferocia criminale e la stessa presenza ai funerali del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha tenuto a testimoniare un dolore collettivo. Due parlamentari del centrodestra lo hanno scritto sui social, Riccardo Marchetti della Lega e Franco Zaffini di Fdi, ma siamo certi che nessuno abbia voluto rimanere estraneo ad un lutto impossibile da dimenticare per tutti. A destra come a sinistra.

Pochissime sono state le eccezioni – più per smania di protagonismo che altro – rispetto ad una Nazione che in tutte le sue componenti politiche non ha trattenuto l’emozione, la commozione, la rabbia per quanto accaduto in Puglia. Molto toccante il messaggio di Marchetti: “L’Italia perde un uomo vero. Carlo Legrottaglie, brigadiere capo dei Carabinieri, sarebbe andato in pensione a luglio. Ha servito lo Stato per 35 anni, sempre in prima linea e a Francavilla Fontana, ha inseguito dei rapinatori. Avrebbe potuto restare in auto, aspettare i rinforzi. Avrebbe potuto pensare che ormai mancava poco. Non lo ha fatto.

Li ha inseguiti, a piedi, da solo. È stato colpito a morte. In divisa. Fino alla fine. Chi sceglie di servire lo Stato lo fa con tutto se stesso, senza risparmiarsi. Non ci sono orari, né ferie, né pensione che tengano. Solo il dovere. Solo l’onore. Carlo, la tua vita è stata un esempio, il tuo sacrificio, un monito. Che tu possa riposare nella pace che hai sempre garantito agli altri. Non sarai dimenticato. Onore a te. Onore all’Arma.” Oggettivamente, una nota che ha dato voce a ciascun italiano rispettoso del lavoro svolto dagli uomini in divisa.

Con una sola riflessione generale sulla situazione in cui si trovano ad operare le forze dell’ordine. Questo è ancora il Paese in cui ad essere messo sempre in discussione è proprio il comportamento dei nostri agenti, dalla Polizia ai Carabinieri alla Guardia di Finanza; ad essere assolti e giustificati sono sempre più spesso i delinquenti, si deve attendere che ti sparino addosso…Persino con il paradosso dell’indagine sulle forze dell’ordine.

Più breve, ma non meno sentito, il messaggio social di Franco Zaffini, “solo lacrime…” rilanciando però il dolore e il monito di Giorgia Meloni per il gravissimo episodio criminale di Francavilla.

Carlo Legrottaglie, 59 anni. Carabiniere, marito, padre”, ha esordito la premier che poi ha proseguito così: “Gli mancava pochissimo alla pensione, ma ha scelto di intervenire comunque. Come sempre. Per dovere, per coraggio, per quella divisa che portava con onore.

A strapparlo alla vita è stata la mano vile di chi fugge dalla legge e spara contro lo Stato. Contro questi criminali non possono esserci sconti, né indulgenze.

La sua morte ci ricorda che dietro ogni uniforme c’è una persona, una famiglia, una vita spesa al servizio degli altri.

E che colpire un uomo dello Stato significa colpire l’Italia intera.

Che la terra ti sia lieve, Carlo”.

Inevitabile, di fronte alle parole del Presidente del Consiglio, pensare a quanto accaduto in questi mesi, a quante volte i servitori dello Stato sono stati messi alla gogna per aver fatto il loro dovere. Persino quei carabinieri che inseguirono quel motorino che a Milano condusse a morte il giovane Ramy.

Ecco, se ha un senso la morte incredibile del brigadiere Legrottaglie, lo abbia nel ritrovare il rispetto per chi ci difende ogni giorno dai criminali. Non osiamo pensare che cosa sarebbe potuto accadere se Legrottaglie si fosse salvato, magari con un magistrato e certa stampa pronti a prendersela con un carabiniere in servizio.

L’Italia ami più se stessa, pare suggerire quell’orribile sacrificio, e si schieri sempre più dalla parte di chi è a presidio – anche umano – della legalità.

La scelta è stare accanto alle nostre forze dell’ordine, dalla parte opposta rispetto a chi delinque, vivendo contro la legge. E va detto anche in queste settimane troppo piene di polemiche sulla sicurezza. Lo Stato fa bene a mostrare di esserci e nei giorni del lutto generale lo deve dimostrare sempre di più. E sappia essere vicino – è il nostro auspicio – alla famiglia di quel brigadiere, straziata dal dolore.

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