Sabato 27 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

LIVE

logo radio

Attualità

Sicurezza come valore per tutti. E così Prisco ringrazia la polizia

Il sottosegretario all’Interno presente alla festa che si è tenuta ad Assisi. Grande emozione

11 Agosto 2025, 11:09

Sicurezza come valore per tutti. E così Prisco ringrazia la polizia

Quel “viva la Polizia” pronunciato ad Assisi alla festa annuale del Corpo da Emanuele Prisco, sottosegretario agli Interni su nomina voluta da Fdi, lascia trasparire un’emozione fortissima. Per il grazie che ha abbracciato gli appartenenti alle forze dell’ordine per il lavoro quotidiano che svolgono nel garantire sicurezza ai cittadini. Mai come in questi casi il saluto delle istituzioni agli operatori in divisa deve arrivare da tutti.

E proprio Prisco ha snocciolato con il Corriere dell’Umbria le cifre alle quali tutti dovrebbero guardare con grande rispetto e solidarietà ogni volta che si parla di uomini e donne in divisa.

A partire dal gran numero di feriti in servizio durante le tantissime manifestazioni che ci sono state: nel 2024 sono stati ben 273, con una crescita percentuale del 127,5%. Numeri impressionanti e che motivano più di qualunque altro ragionamento il varo del recente decreto legge sulla sicurezza.

E non è vero che si impedirà la protesta. Nessuno vieta le manifestazioni, a patto che non si pretenda di svolgere quelle non autorizzate: l’Italia dello scorso anno è stata attraversato da 12mila manifestazioni. Davvero non si può dire che non ci sia spazio per dire la propria in piazza, anche se capitano le cosiddette criticità che sfociano in violenze e aggressioni proprio contro le forze dell’ordine. Titoloni sui grandi giornali a difesa di chi assalta gli agenti, brevi di cronaca quando sono assolti i tutori dell’ordine pubblico.

L’altro fronte caldo per la polizia è quello legato ai reati commessi da stranieri, come se non bastasse la delinquenza nostrana.

Su un totale di 822.801 persone arrestate o denunciate nel 2024, il 34,72% sono stranieri. Con la stessa percentuale di popolazione rispetto agli italiani, equivarrebbero alla bellezza di 20 milioni di persone. Ed è evidente che non è così, e per questo è un fenomeno da attenzionare con grande professionalità.

In particolare tra le persone arrestate o denunciate parlano anche qui i numeri:

  • su un totale di 748 persone arrestate o denunciate per omicidio volontario, gli stranieri sono il 23,80%;
  • su un totale di 2.183 persone arrestate o denunciate per tentato omicidio, gli stranieri sono il 35,73%;
  • su un totale di 6.294 persone arrestate o denunciate per violenza sessuale, gli stranieri sono il 43,99%;
  • su un totale di 99.852 persone arrestate o denunciate per furto, gli stranieri sono il 47,84%;
  • su un totale di 22.715 persone arrestate o denunciate per rapina, gli stranieri sono il 52,47%;
  • su un totale di 61.453 persone arrestate o denunciate per reati in materia di stupefacenti, gli stranieri sono il 39,52%;
  • su un totale di 2.305 persone arrestate o denunciate per sfruttamento della prostituzione, gli stranieri sono il 43,25%.

Cifre da brivido che fanno intendere a sufficienza che ci sia un problema con chi arriva da noi, soprattutto se clandestinamente. In Umbria questo spiega anche perché tra zone centrali e soprattutto in zona stazione si elevi spesso la protesta di cittadini, a partire da Perugia, per le condizioni di vivibilità tollerate a livello territoriale e che rischiano di vanificare gli sforzi di polizia, carabinieri, gdf e in generale il fronte della sicurezza.

Va inoltre segnalato che comunque dal 22 ottobre 2022 al 28 marzo 2025 per motivi di sicurezza nazionale sono stati eseguiti 193 provvedimenti di espulsione e allontanamento.

  • 14 provvedimenti sono già di quest’anno;
  • 82 provvedimenti nel 2024;
  • 77 provvedimenti nel 2023;
  • 79 provvedimenti nel 2022.

I numeri spiegano perché sul fronte della sicurezza non si può davvero abbassare la guardia. E che gli operatori devono essere tutelati, contro ogni demagogia e permissivismo.

Dice Prisco: “Da 173 anni, con dedizione e spirito di sacrificio, le donne e gli uomini della Polizia di Stato sono in prima linea per tutelare la nostra convivenza civile, affrontare le sfide della criminalità e assicurare il rispetto delle leggi.

Il loro impegno quotidiano, spesso silenzioso ma sempre prezioso, contribuisce in maniera determinante alla stabilità e al benessere della nostra Nazione”.

E la politica ha il dovere del rispetto. La loro missione è ciò che ci rende più sicuri, ogni volta che una divisa è nelle nostre vicinanze. Al contrario è molto grave che ci sia – persino in Parlamento – chi ne osteggia il lavoro anziché favorirlo. Ma quando è festa, come in questi giorni, la polemica si rinvia...

```

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie