POLITICA
La settimana che ci lasciamo alle spalle è servita a scoperchiare la verità sul fantasioso disavanzo sanitario attribuito alla giunta Tesei. Il lavoro nelle carte della nuova giunta svolto dal nostro Alessandro Antonini ha svelato che cosa si sta combinando.
Si era partiti attribuendo all’amministrazione precedente 230 milioni di “buco”. Poi scesi a 90 e ora si scopre che sono poco più di 30 invece. Ma nonostante questo la governatrice Proietti non vuole sentire ragioni e stanga gli umbri con oltre 320 milioni di tasse: l’extragettito lo destinano ad altro, e non certo per le strutture sanitarie.
Se lo raccontiamo ancora è perché dovrebbe prevalere sempre la capacità di ragionare. Se hai bisogno di soldi, lo spieghi e non inventi che chi c’era prima ha speso troppo.
Anche perché nella stessa opinione pubblica sta montando lo scetticismo – e non solo a destra – per quanto ha messo in campo l’amministrazione. “Le bugie si pagano”, afferma il segretario regionale della Lega, Riccardo Augusto Marchetti, perché il gioco è ormai sulla bocca di tutti: “Hanno veramente fatto delle cose da dilettanti allo sbaraglio”, rincara la dose, ma loro, gli amministratori della Proietti, vanno avanti imperterriti.
Ed è uno scontro che assume anche dimensioni di carattere nazionale. Come ha notato proprio il leader della Lega, Matteo Salvini. Questi è stato molto netto: “Sulla salute dei cittadini non si può scherzare, e infatti la Lega ha ribadito una serie di proposte a livello nazionale per migliorare la Sanità. Abbiamo ricordato che questo governo ha stanziato in Finanziaria la cifra record di 136 miliardi e abbiamo lanciato alcune idee, per esempio per potenziare i medici di famiglia o valorizzare le professioni. Proprio per questo, è inaccettabile che in Regione Umbria la sinistra speculi sui pazienti, straparlando di buco di bilancio, per giustificare un assurdo aumento delle tasse. Nessuno osi strumentalizzare i pazienti per mettere le mani nelle tasche degli umbri”.
La maggioranza ha approvato comunque in commissione l’aumento della pressione fiscale, che ora deve portare in aula. E ci sarà scontro durissimo, perché l’opposizione – tutta – vuole finalmente il momento della verità, quello dei numeri reali.
La Tesei e l’ex assessore Melasecche hanno ricostruito quello che sta succedendo. “Prima hanno parlato di un buco di bilancio in sanità di oltre 240 milioni, salvo poi dichiarare che il disavanzo sarebbe di 90 milioni. Hanno fatto menzione a un report di una società privata commissionata da loro a spese degli umbri, senza voler rispondere nel merito alle reiterate richieste di chiarimenti da parte della minoranza. Poi, probabilmente prendendo coscienza del fatto che i cittadini non si stanno lasciando abbindolare dai loro silenzi, hanno annunciato una conferenza stampa di presentazione del fantomatico report. Per giorni le opposizioni hanno chiesto alla Giunta di fornire la determina che ha conferito l’incarico alla società privata di revisionare i bilanci sanitari regionali, ma hanno sempre risposto con il silenzio ed è finalmente stato chiaro il motivo”. Non esisteva alcuna determina di affidamento, prodotta solo alla fine del film …
È francamente un metodo surreale quello adottato dalla nuova amministrazione di sinistra in Umbria, con il trionfo della logica propagandistica anziché del rispetto per i dati emersi. Ed è questo ciò che indispettisce di più: perché alla fine i soldi di cui ha bisogno la regione non servono affatto alla sanità, ma ad altri settori. E si devono prelevare dalle tasche dei cittadini umbri, che non potranno non pensare che si sta gozzovigliando alla faccia di chi lavora.
Nel passaggio tra commissione e aula consiliare, probabilmente la Proietti farebbe bene a riflettere sulle conseguenze della nuova deliberazione tassaiola: si abbatterebbe su famiglie e imprese e questo davvero non aiuta una congiuntura economica, che è anche nazionale e internazionale, già difficile di per sé.
Se invece la sinistra preferisce proseguire la sua marcia a colpi di leva fiscale, liberissima ovviamente di farlo. Hanno i numeri per garantirsi la maggioranza. Una sola avvertenza però: non parlino più della sanità della Tesei. I numeri della propaganda politica non fanno la verità. E possono essere agevolmente contestati con un accurato lavoro di ricerca in carte che non devono mai essere impenetrabili.
Nascondere i conti reali è un pessimo esercizio, che alla lunga viene a galla. E di esempi se ne potrebbero fare a iosa.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy