Sanità
Si ricomincia. Botte da orbi sulla sanità (e sul rischio di nuove tasse in Umbria). Il tema della salute è stato al centro della campagna elettorale con il centrosinistra che ne diceva di tutti i colori contro la presidente Tesei e il governo della destra. Ma a diversi mesi dal voto è arrivato il tempo delle realizzazioni. Che non si vedono e Riccardo Marchetti della Lega, ma anche Romizi di Forza Italia ed esponenti di Fdi, sono passati all'attacco. Molto duro il parlamentare della Lega in un video che è pubblico, su facebook. Marchetti è partito proprio dal rischio di vedere aumentare le tasse a causa delle indecisioni della giunta Proietti: “Loro governano, noi paghiamo. Loro sbagliano, noi paghiamo. Loro sono incapaci e indovinate? Sempre noi paghiamo! Ora l’avete capito perché si sono inventati bugie su bugie?”
Per il segretario regionale del Carroccio, a sinistra “dicevano che avrebbero azzerato le liste d'attesa in novanta giorni. Sanità nel caos, ospedali al collasso e rischio di nuove tasse”. Quali? Lui vede Irpef irap e bollo auto nel mirino se la manovra dovesse andare davvero in porto”. Poi le differenze: “Il centrodestra dimezzò le liste d'attesa da ottantamila a quarantamila giorni. E ora risalgono a settantamila”. È evidente che siamo al pasticcio, i conti della nuova giunta regionale fanno cilecca.
Eppure dalla giunta regionale, proprio per bocca della presidente Proietti, si è tentato di mettere una pezza sull'impossibilità di azzerare le liste d'attesa nei primi tre mesi di amministrazione. L'annuncio era quello di mettere a disposizione dei cittadini 30.600 nuovi posti. Le prestazioni sanitarie annuali superano i tre milioni. Parliamo di un dato che spalmato sui dodici mesi porta a 250mila il numero del cittadini da servire o serviti. E che ci fai con i mitici 30mila in più? Sono servizi aggiuntivi o no?
Poi la sorpresa: per la Proietti le “nuove” trentamila prestazioni arriverebbero per 26mila dalla sanità pubblico e 4000 da quella privata.
E giustamente Marchetti va alla carica: ma se per la sanità pubblica spenderemo di più con nuove prestazioni, chi pagherà “se raccontano la favola del debito che non c'è?”. Mica si sono “modificati i turni di lavoro negli ospedali, e non si sono raggiunti accordi con i sindacati”. L'impressione è che non riescano, dal palazzo della Giunta, a rispondere delle promesse di campagna elettorale. Il che può succedere, ma allora non se ne approfitta per scaricare il fardello sull'amministrazione precedente, perché si riduce il tutto alla solita operazioni propagandistica. È purtroppo una storia che si ripete ad ogni cambio di amministrazione, specie se da un colore all'altro. Ma soprattutto in Umbria non si può davvero scherzare: la regione è stata dominata per decenni dalla sinistra e non si possono davvero attribuire spese folli all'amministrazione Tesei. Ora si è cominciato una specie di tiro al bersaglio contro la presidente che aveva spodestato la sinistra dal luogo principe del potere territoriale, per giustificare la carenze dell'attuale amministrazione.
I dati purtroppo parlano e tutti saremmo felici se invece la Proietti riuscisse a rispettare gli impegni che aveva preso lei. Ma con le liste d'attesa che non si abbassano, la nuova governatrice dovrà fare i conti con il malcontento popolare.
Ed è quello che le hanno mandato a dire i vari esponenti del centrodestra, proprio perché la campagna elettorale è finita da un pezzo, ma sembra che certa sinistra voglia continuarla per non rispondere delle proprie mancanze. Però, la politica ha dei doveri proprio verso i cittadini, a partire dai servizi sui quali ha maggiore responsabilità, come la tutela della salute per una regione. E non sia mai che per incapacità a risolvere i problemi debba arrivare anche il salasso fiscale. Finora si tratta di ipotesi di cui si parla e quindi è presto per dire se ci saranno aumenti di tasse regionali; ma se questa dovesse essere la nuova direzione di marcia sarà grave soprattutto per i cittadini colpiti. E certo non si potrà chiedere un aiuto alle forze politiche di opposizione contro le quali si lanciano strali immotivati. Il centrosinistra che governa la regione recuperi assieme serietà e credibilità; non alzi toni che hanno motivi di esistere contro chi ha governato nei cinque anni precedenti; e se si dismetteranno gli abiti della propaganda magari si riusciranno a trovare strade unitarie per risolvere i problemi pur nella distinzione dei ruoli. Dal baccano, chi governa non esce mai vincitore.
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