Sabato 06 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

LIVE

logo radio

POLITICA

Comuni sciolti per mafia. Proposta Verini Colosimo

L’impegno contro le cosche va affrontato da tutti, in prima linea e mettendoci la faccia. La politica cerca soluzioni

04 Maggio 2025, 17:54

Comuni sciolti per mafia. Proposta Verini Colosimo

Walter Verini, senatore della Repubblica per il Pd

Quando la politica diventa interessante. Perché cerca soluzioni e non si limita a piangersi addosso.
Il Dubbio ha dato notizia di una iniziativa che merita applausi. Nei comuni sciolti per infiltrazioni mafiose occorre ripartire candidando parlamentari, a partire da quelli della commissione antimafia. E’ per far tornare lo Stato vicino alle popolazioni.
La proposta è stata lanciata dal parlamentare umbro Walter Verini, che nel Pd è responsabile della giustizia. E fatta propria dalla presidente della commissione, Chiara Colosimo, di FdI. Risultato: è stata approvata all’unanimità una risoluzione che reca anche questo impegno.
Ovviamente, estendendolo a tutti i parlamentari, perché l’impegno contro le cosche sia affrontato da tutti, in prima linea e mettendoci la faccia.
Troppo spesso in quei comuni si ha anche difficoltà a raccogliere le firme necessarie a presentare le liste: le cosche intimidiscono chiunque osi provarci e per questo si sta pensando a evitare la sottoscrizione necessaria, nel caso di una discesa in campo dei parlamentari.
Indubbiamente sarebbe un segnale di affermazione della legalità nei territori più compromessi. E anche di unità di una politica che per una volta non si divide.
Sicuramente ci vorranno altri passaggi politici, ma è indubbio che la direzione di marcia può essere finalmente quella giusta. Perché deve cessare un clima di insensibilità attorno ai destini di troppi comuni - e non solo al sud - infestati dalle bande criminali che vogliono mettere le mani sulle amministrazioni locali.
I comuni sciolti per mafia sono quelli nei quali le autorità italiane hanno deciso di intervenire e decapitare l'amministrazione comunale a causa di gravi infiltrazioni mafiose o di rapporti con organizzazioni criminali. Questo tipo di intervento è previsto dalla legge italiana e viene attuato per garantire la legalità e ristabilire l’ordine democratico, eliminando l'influenza della criminalità organizzata nella gestione pubblica.
La procedura per lo scioglimento di un comune è regolata dalle norme vigenti e in queste si inserisce l’iniziativa della commissione antimafia.
In particolare, a seguito di indagini e accertamenti, le forze dell’ordine, la magistratura o altre autorità accertano che l’amministrazione comunale ha legami con le organizzazioni mafiose. Questi legami possono essere riscontrati attraverso il controllo delle attività economiche, la gestione degli appalti, il condizionamento della politica locale, ecc.
E qui arriva la decisione dello scioglimento. E’ il ministero dell’interno ad assumere l’iniziativa, sulla base di una relazione della commissione di accesso (composta da tecnici e forze dell'ordine), e poi propone al governo lo scioglimento dell’amministrazione nel mirino.
Una volta sciolto il comune, viene nominato un commissario straordinario che prende il controllo dell'amministrazione per un periodo di tempo determinato, fino alla successiva elezione di nuovi rappresentanti.
Ed è qui che si pone il problema del ripristino della legalità. Perché spesso di corte il rischio di veder tornare a galla antichi protagonisti di traffici illeciti oppure scatta il no alle nuove elezioni attraverso manovre delle cosche che non vogliono veder finire il comune in mani nemiche, ad esempio persone o rate e indisponibili a compromessi con la delinquenza.
Di casi del genere se ne contano a iosa ed è un bene che si apra uno squarcio di luce con la proposta assunta da Verini e Colosimo.
Finora si è contato, da parte della criminalità locale, sull’eccesso di indifferenza rispetto a questo tipo di fenomeni, ed adesso, finalmente, si potrebbe risvegliare l’attenzione generale sui comuni oggetto di infiltrazioni mafiose o camorristiche o di ‘ndrangheta.
L’operazione politica che si propone da parte della commissione antimafia servita anzitutto a stimolare l’impegno diretto dei cittadini, a chiamarli in campo sconfiggendo ogni paura, ad evitare che le bande sparse nel territorio possano continuare a farla da padroni.
Troppo spesso c’è stata lontananza della politica, non ci sono più sezioni ne’ riferimenti certi e legali per le comunità locali. La presenza dei parlamentari candidati ed eletti potrà far ritrovare un rapporto trasparente e franco con le istituzioni, sfidando quel senso di abbandono che avvertono le amministrazioni del territorio e gli elettori.
L’augurio e’ che la posizione assunta dalla commissione parlamentare antimafia possa trovare accoglimento nelle varie forze politiche. E l’Italia sarebbe davvero una Nazione disinfestata dalla presenza oppressiva delle cosche nei comuni.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie