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ECONOMIA

Quelle nuove scelte sulla casa rischiano di essere un passo falso

La Regione punta a modificare i requisiti di accesso e permanenza negli alloggi di edilizia residenziale

06 Aprile 2025, 17:49

Quelle nuove scelte sulla casa rischiano di essere un passo falso

Ci pensi bene la nuova maggioranza di Stefania Proietti a portare avanti una proposta di legge assai indigesta a chiunque sia dotato di buonsenso. L’assessore Barcaioli si è messo in testa di stracciare il testo vigente in materia di assegnazione di case popolari, in preda alla voglia di garantire gli immigrati al posto degli italiani col rischio di una guerra tra poveri sulla casa. Gli manca solo di rendere legali le occupazioni – magari con un emendamento Salis – e siamo a posto.

Sarà battaglia, probabilmente, in commissione e consiglio regionale. Il segretario leghista dell’Umbria, Marchetti, già parla di “una sinistra che si conferma antitaliana”. Vediamo che cosa succede nel concreto. In pratica, la proposta Barcaioli punta a modificare radicalmente i requisiti di accesso e permanenza negli alloggi di edilizia residenziale sociale (ERS).
Almeno tre sono i punti poco chiari – oppure si potrebbe sostenere anche che sono troppo chiari – a partire dalla rimozione del vincolo della residenza quinquennale continuativa in Umbria.

La legge vigente richiede che chi domanda un alloggio ERS risieda ininterrottamente in Umbria per almeno cinque anni. La nuova proposta elimina questo requisito, portandolo ad appena un anno, di cui sei mesi trascorsi nel territorio comunale. Il che renderà inaccessibili le case popolari agli italiani residenti in Umbria, anche a causa della natalità nelle famiglie “nostre” rispetto a quelle estere.

Ma non solo, c’è un’altra perla: è l’abolizione del divieto di possedere immobili all’estero poiché la normativa attuale esclude dalla graduatoria chiunque sia proprietario di un’abitazione all’estero, senza considerare il valore dell’immobile. Che è una norma di assoluto buonsenso. Barcaioli pretende invece una valutazione più equa del valore e della reale disponibilità dell’immobile, “per evitare penalizzazioni ingiustificate”.

Infine, ultima e grave prodezza: l’eliminazione del requisito dell’incensuratezza per tutti i componenti del nucleo familiare. Attualmente la legge prevede che nessun membro della famiglia possa avere precedenti penali per accedere a un alloggio ERS. Con la riforma, il requisito dell’incensuratezza sarà limitato al solo richiedente diretto e non riguarderà i reati minori.
Siamo alla fiera dell’assurdo. Il requisito penale resterà valido per i reati associativi e quelli di particolare gravità. Questo per evitare che un’intera famiglia venga penalizzata per le azioni di un singolo componente. Ma guarda che ci doveva capitare, sospirerà il capofamiglia…

Quella sinistra che denuncia ad ogni piè sospinto le difficoltà economiche delle famiglie, ora si permette il lusso di aizzare gli uni contro gli altri. Di solito le domande per le case popolari le presentano le famiglie meno agiate: quelle italiane – avendo meno figli – saranno considerate più agiate… Comunque, la proposta dovrà essere vagliata in commissione prima di approdare in aula, con l’auspicio che prevalga la ragionevolezza. Non si può pensare che il disagio sociale riguarda solo gli immigrati, ma occorre tutelare anzitutto gli italiani che vivono qui da anni, da una vita. E proprio Marchetti ha criticato duramente la proposta di legge della giunta Proietti, che cancella “quei principi di equità, legalità e sicurezza che la Lega e il Centrodestra avevano istituito. Per poter accedere agli alloggi, per la sinistra bastano 12 mesi: una modifica iniqua e insensata, che consente agli ultimi arrivati di scavalcare nelle graduatorie sia italiani che stranieri regolari che già vivono stabilmente sul territorio”. Ricorda l’esponente leghista: “Avevamo previsto anche che chi possiede immobili all’estero non avesse diritto all’alloggio in Umbria, altro vincolo che la sinistra ha deciso di abrogare, mettendo così in difficoltà quegli italiani che hanno invece ereditato anche una piccola quota di immobile e che per questo rischiano di essere esclusi dalle graduatorie dell’edilizia residenziale sociale”.

Probabilmente sarà l’intero centrodestra a non voler restare in silenzio per invece continuare a battersi affinché italiani e stranieri perbene, radicati da anni sul territorio, che lavorano e contribuiscono allo sviluppo della nostra terra, non vengono penalizzati da amministratori che antepongono folli teorie ideologiche al buonsenso.
Sarà un proposta da seguire con attenzione, anche per capire se dalla stessa maggioranza Proietti vogliano elevarsi voci critiche per invitare alla prudenza rispetto a modifiche così radicali.

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