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ELEZIONI REGIONALI

I renziani imbarcati senza il proprio simbolo

Marchetti, deputato e segretario regionale della Lega: "Li hanno infilati in una lista cinica..."

12 Novembre 2024, 09:31

I renziani imbarcati senza il proprio simbolo

Matteo Renzi

Avvistati quattro clandestini in Umbria. Hanno cercato a lungo un porto sicuro, poi si sono accorti che non c’è il mare e si sono dovuti accontentare di un pedalò a quattro posti.
È una metafora, ovviamente, ma descrive il travaglio dei candidati renziani alle elezioni regionali, a cui sono stati sottoposti da Stefania Proietti che non è stata capace di garantire a Italia Viva la presenza del simbolo e della lista al suo fianco nella coalizione che la sostiene per la corsa presidenziale. Eppure il loro capo aveva minacciato la corsa solitaria...
Quella che si candida a governare la regione contro Donatella Tesei fa fatica a mettere ordine nella sua alleanza di opposti. I veti di Conte contro Renzi e le sue propaggini hanno centrato l’obiettivo anche in Umbria, nascondendo i candidati del suo rivale in una lista civica.
Di più. Le liste civiche per la Proietti sono di vario genere e tra queste spicca quella più politica, chiamata improvvidamente Umbria futura, poi vedi che ci sono i piccolissimi simboli dei socialisti e dei repubblicani e ti chiedi se sia uno scherzo. Però, compaiono anche i minuscoli emblemi di Azione e Più Umbria – parodia territoriale di Più Europa – ma, appunto, non quello di Italia Viva. Appestati al punto che nella lista in questione non compaiono nemmeno i nomi dei magnifici quattro di Renzi.
Et voilà, la Proietti ha dovuto inventare un’altra civica come comitato d’accoglienza per i clandestini. L’ha organizzata il sindaco di Spoleto, il compagno Andrea Sisti, che ha sgomitato un po’ per i quattro posti in lista. “Una lista cinica”, l’ha battezzata perfidamente Riccardo Augusto Marchetti, deputato e segretario regionale della Lega.
Già, solo alla fine dei giochi i candidati del barcone hanno potuto firmare l’accettazione della candidatura.
Sono – e va dato loro atto del sacrificio compiuto a scapito della dignità di partito - Massimo Gnagnarini presidente regionale di Iv in Umbria, Sara Tintilla presidente provinciale di Perugia, 24 anni e attivissima sui social, Gabriella Neri e Sistina Sabellico, membri dell’assemblea regionale del partito.
Mica finisce qui, perché i mugugni sono pesanti e non promettono nulla di buono se la Proietti – anche se i sondaggi puntano più sulla Tesei vincitrice ma ovviamente vanno sempre presi con le molle – dovesse prevalere. Figuriamoci se perde...
Maria Elena Boschi è esplicita: “Il centrosinistra ci vuole nascondere, speriamo bene”. E, di nuovo, ci si mette anche Giuseppe Conte che sta cercando di evitare il palco comune in chiusura di campagna elettorale, forse memore di quanto portò male la famosa foto di Narni con Zingaretti alle regionali umbre del 2019. E se poi si presenta Matteo Renzi, si chiedono nello staff del capo pentastellato…
Nel centrodestra osservano stupiti i movimenti dall’altra parte e organizzano le truppe puntando dritti alla vittoria. E spicca anche il movimentismo di Stefano Bandecchi con il suo movimento “Alternativa popolare”: la lista del sindaco di Terni può davvero essere decisiva con i suoi voti per l’affermazione della presidente in carica del centrodestra e questo fa infuriare la sinistra.
Rimproverano a Bandecchi i suoi atteggiamenti esuberanti, che hanno portato addirittura il Pd a processarlo nel Parlamento con un’interrogazione di Walter Verini a cui è seguita la ovvia e serafica risposta del ministro Piantedosi sulla legittimità dell’azione politica e amministrativa del sindaco di Terni.
Anche perché se si dovessero giudicare le personalità politiche da quel che si dicono, proprio l’animatore della lista rifugio dei renziani clandestini, Andrea Sisti, vanta ancora su facebook gli insulti all’opposizione in un animato consiglio comunale del luglio scorso in quel di Spoleto: “Ma che c... dite?”, eloquente monumento alla libertà di dileggio dell’avversario, ma senza conseguenze di rilievo nell’arena parlamentare...
Comunque, tutto questo è conseguenza di una sfida accesa sul piano elettorale e solo alla fine vedremo chi avrà avuto ragione. Alla vigilia del voto di metà novembre, tutti tirano l’acqua al proprio mulino sperando di convincere gli indecisi. Ma colpisce che i musi lunghi siano più tra i sostenitori della Proietti: forse non tutto è andato come promesso dalla sindaca di Assisi e bisogna correre facendo finta che non sia accaduto nulla di rilevante. Anche se a sinistra si sa che la parte del leone nell’assegnazione dei sondaggi la faranno Pd, Cinque stelle e Avs. Alle varie civiche le briciole e c’è il rischio – proprio per i clandestini – di ricevere al più presto il foglio di via dalla regione...

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