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POLITICA

Regione cerniera del Paese con la ciclovia dei due mari

Redazione Web

17 Settembre 2024, 11:34

Matteo Salvini

Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

Preparati, che si va in bici, fa il compare all’amico di sempre. Ma dove, gli risponde l’altro, annoiato. Dal Tirreno all’Adriatico, passando per tutta l’Umbria. E l’amico si sveglia. Perché la notizia è che procede a pieno ritmo il lavoro necessario al finanziamento della ciclovia dei due mari, che toccherà Toscana, Umbria e Marche, un antico sogno tra ambientalismo e turismo destinato finalmente a realizzarsi. Il tema ha avuto eco giovedì scorso a Palazzo Madama, dove il senatore leghista Manfredi Potenti ha chiesto, con un’interrogazione al ministro delle infrastrutture Matteo Salvini a che punto è il governo per la partenza dell’opera. E va detto che all’iniziativa del parlamentare della Lega ha contribuito con una ricostruzione dettagliata l’assessore umbro Melasecche, visto che anche il sito della regione Toscana segnala un proprio ritardo, comunque colmabile. Manfredi ha sottolineato che “la ciclovia è un’opera infrastrutturale molto attesa e fondamentale per lo sviluppo del territorio umbro e non solo. Questa infrastruttura, infatti, si rivolge agli appassionati del cicloturismo, il cui numero, in questi ultimi anni, soprattutto in Italia, è aumentato, portando la massa delle persone che si rivolge a questo tipo di turismo lento a occupare veramente tantissimi posti per viaggi e per andare a scoprire angoli del territorio che altrimenti sarebbero rimasti non fruibili. L’opera si snoda dalla Toscana e arriva, attraverso l’Umbria - sviluppandosi tra Orvieto, Todi, Perugia, Assisi e Foligno - fino al Mar Adriatico”.
Ed è anche il motivo per cui la stessa presidente Tesei – ha evidenziato il senatore Potenti – “ha fatto di questa grande possibilità di sviluppo del territorio una propria battaglia. L'Umbria è un crocevia degli itinerari ciclabili nazionali. Dall'Umbria passerà la cosiddetta Ciclovia del Sole, un’opera che invece si sviluppa dalla Scandinavia fino alla Sicilia, secondo quello che sarà il progetto poi da realizzare e si interseca con altri tre percorsi, tra cui appunto quello dei due mari, che - guarda caso - attraversano proprio l'Umbria”. E Salvini ha dimostrato di non avere dubbi in proposito, ricordando che fin dallo scorso 27 giugno, in sede di Conferenza Stato-Regioni, sul decreto interministeriale che rimodula il programma PNRR ciclovie turistiche in base ai progetti in fase più avanzata abbiamo registrato la richiesta della Regione Umbria e della Provincia autonoma di Bolzano di sviluppare ulteriori piste ciclabili intermodali.
“La Conferenza Stato-Regioni all'unanimità ha dato il proprio assenso al finanziamento di tale opera e il Ministero che sto guidando si è impegnato ad adottare, entro sessanta giorni dalla registrazione del decreto, un provvedimento finalizzato ad assegnare alla Regione Umbria e alla Provincia autonoma di Bolzano le risorse necessarie per la realizzazione di queste ciclovie intermodali”. Il decreto interministeriale ciclovie turistiche è ora al vaglio della Corte dei conti; attendiamo la registrazione del provvedimento nelle prossime due settimane, ha detto il ministro. All’esito della pubblicazione del decreto, quindi entro quindici giorni, come Ministero dell'infrastrutture provvederemo a rendere operativi tutti gli investimenti necessari per la realizzazione sia della ciclovia che interessa il territorio della Provincia di Bolzano sia della ciclovia dei due mari, che si vanno ad aggiungere ad altre infrastrutture cicloturistiche in realizzazione in varie Regioni italiane.
La ciclovia – ha aggiunto il responsabile delle infrastrutture – “si aggiungerà alle ulteriori infrastrutture in corso di realizzazione su tutto il territorio umbro: ricordo in particolare i lavori di ampliamento a quattro corsie della statale 318 di Valfabbrica, con l'abbattimento del primo diaframma della galleria Picchiarella, a cui ho partecipato personalmente il mese scorso”.
Le parole di Salvini hanno ovviamente soddisfatto Potenti: “La bicicletta non sarà più quello strumento che ha un trattamento giuridico deteriore rispetto agli altri veicoli che circolano sulle nostre strade. Devo ricordare le norme che entreranno in vigore in materia di sorpasso di velocipedi e le condizioni per la realizzazione di corsie ciclabili, che finalmente, almeno per quanto riguarda il decreto che il MIT emetterà entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge, consentiranno di avere delle opere infrastrutturali sicure e non improvvisate come quelle che in tanti Comuni abbiamo visto aver causato purtroppo dei morti”.

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