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POLITICA

Per Zaffini tutti compatti con Donatella Tesei

17 Settembre 2024, 11:27

Franco Zaffini

Franco Zaffini

No, non sarà una campagna elettorale remissiva quella umbra. Il centrodestra pare aver metabolizzato le elezioni di Perugia e Terni e vuole partire alla riscossa. Lo merita anche un elettorato che continua a mobilitarsi se gliene viene offerta l’occasione e le regionali possono davvero rappresentare l’opportunità per dimostrare di essere ancora.
Basta leggere, sulla sua pagina facebook, il grido di battaglia lanciato dal senatore Franco Zaffini, che pure non rinuncia – come vedremo più avanti - al suo punto di vista anche su FdI, il suo partito: “Il sistema della sinistra ha subito condanne in primo grado per oltre venti anni e ha visto coinvolte quasi trenta persone. Un sistema di potere che vorrebbe tornare!”. Diciamo, non propriamente remissivo rispetto alla battaglia che si prepara. Zaffini in questi giorni spiega il suo punto di vista anche con interviste alle tv locali e lascia intendere che attorno a Donatella Tesei ci sarà compattezza della coalizione. E tutti dovranno fare il loro dovere, manda a dire. Perugia ancora gli brucia: “Non bastano dieci anni di buongoverno per vincere le elezioni, ma è sufficiente un mese di campagna elettorale sbagliata per perderle”. Zaffini non ci sta a perdere un’occasione importante per tutta l’Umbria. Pensava bastasse il triste esempio ternano. Lì, “Bandecchi ha usato mezzi al limite tra lecito e illecito e ampiamente dentro l’inopportunità”, ha sibilato l’esponente Fdi nella rubrica Corso Vannucci sull’emittente Retesole. Eppure i numeri non sono negativi, fa notare: “A Terni abbiamo battuto il Pd doppiandolo, a Perugia la vittoria al primo turno è sfuggita per appena 450 voti”...
Bisogna concentrarsi sui “comunisti”, è l’invito di Zaffini. Comunisti? Sì, “non è più una battuta”, afferma, perché in Umbria ormai il centro a sinistra è polverizzato, c’è troppo estremismo. Sono quelli che fanno riferimento a idee sconfitte dalla storia, è paleontologia politica. Eppure, gli elementi per giocare la partita umbra ci sono tutti. È vero, ammette, che Terni e Perugia hanno messo FdI oggettivamente in difficoltà, ma la coalizione di centrodestra è in campo a pieno titolo. E la differenza in campagna elettorale “la dovremo fare tutti insieme”. Insomma, compattezza e nessuna sottovalutazione. Anche su Donatella Tesei non ci sono ombre. Ha lavorato bene, è il giudizio del senatore, se c’è stato qualche errore si correggerà, ma si tratta del candidato giusto. E’ una donna libera, capace, lavoratrice. Sa di che cosa parla.
Dall’altra parte – afferma Zaffini su Stefania Proietti, scelta a capo della coalizione di sinistra – “c’è una candidata debole, è la foglia di fico di un campo largo ad egemonia rossa”. Saranno decisive anche le liste dei partiti. La sua esperienza lo porta a dire che a destra ci “vorranno candidati in grado di portare a casa almeno 3500-4000 preferenze ciascuno, sarà una battaglia dura ma da fare a pieno ritmo”. Per onestà intellettuale Zaffini – che con i suoi colleghi di partito rappresenta una forza politica di grandi dimensione – invita a “superare le frizioni emerse dopo il voto amministrativo di Perugia”. Si riferisce a Marco Squarta? “Non mi ascolta più”, dice il senatore, “ma continuiamo a volerci bene...”L’occhio lungo dell’esperienza politica punta anche lo sguardo di Andrea Romizi: “E’ stato un grande sindaco di Perugia, va valorizzato”. E anche Margherita Scoccia ha tutto il diritto di candidarsi, se vuole. La partita è da vincere e guai a chi pensa a “gestire la sconfitta”. Non bisogna restituire l’Umbria a chi abbiamo ben conosciuto con quel sistema di potere sulla sanità. Vogliono tornare quelli di prima.
Zaffini è presidente della commissione parlamentare sulla sanità. E lì gode di un osservatorio privilegiato, a dispetto di chi ha dimenticato il passato: “Oggi i numeri della sanità umbra sono assolutamente migliori rispetto al passato. Qui c’è la certezza che vengono coperti i bisogni di cura”. A non rendersene conto sono quelli che chiudevano gli occhi di fronte all’Umbria che nelle politiche per la salute vedeva una classe dirigente far man bassa con i metodi clientelari che hanno portato alla sbarra molti esponenti di quella sinistra. Nel centrodestra pare esserci consapevolezza dei “rischi” che potrebbe correre la regione. E forse i risultati di Perugia e Terni potranno rappresentare uno stimolo per puntare alla vittoria in maniera più seria e unitaria rispetto a quegli appuntamenti amministrativi.

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