POLITICA
Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
Padroni a casa nostra. È lo spirito del provvedimento voluto da Matteo Salvini con un decreto legge convertito dal Parlamento in questi giorni. Ed è un bene parlarne perché anche in Umbria tante case di proprietà non dovranno essere maledette dai proprietari a causa di tasse e burocrazia. Si possono finalmente sanare piccole irregolarità edilizie e semplificare proprio la burocrazia per alcuni interventi edili. Ma nel decreto c’è anche altro, con il lavoro del Parlamento, inclusa la decisione di abbassare i requisiti minimi per l’abitabilità: potranno ottenerla anche spazi alti 2,4 metri (prima il limite era 2,7) e superfici di 28 metri quadri (per due persone) e 20 metri quadri (per una persona). In precedenza i limiti erano rispettivamente fissati a 38 e 28 metri quadri. Il governo in entrambe le Camere ha fatto passare la nuova legge, col voto compatto della maggioranza. Cioè, sono state fugate tutte le nubi che sembravano circondare il piano casa al suo annuncio anche da parte di Fi e Fdi. Il leader della Lega non si era perso d’animo e ha poi convinto gli altri leader della coalizione che sembravano restii. Nella semplificazione edilizia e urbanistica promossa dal ministro Salvini ci sono i micro-appartamenti da 20 metri quadri, l'abitabilità per i sottotetti, i cambi di destinazione d'uso facili e tolleranze costruttive, cioè differenze consentite tra quanto autorizzato e quanto realizzato, portate fino al 6%. Mancano, invece, le norme Salva Milano, annunciate più volte ma finora ostacolate dalla mancanza di un accordo nella maggioranza e dalle polemiche di quella sinistra pseudoambientalista che in realtà ce l’aveva più col “suo” sindaco Sala che col vicepremier della Lega. Se ne parlerà in una legge ad hoc per sanare la situazione delle decine di cantieri di grattacieli e altri immobili a rischio perché considerati dalla Procura della Repubblica come possibili abusi. Queste misure potrebbero arrivare, entro la pausa estiva, in una proposta di legge parlamentare a cui sarebbe poi applicata la procedura d'urgenza. Non poteva poi mancare la solita polemica dell’opposizione sul provvedimento nel suo complesso, nonostante il largo favore della pubblica opinione, come testimoniato da svariati sondaggi d’opinione. Per il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, siamo, al solito, di fronte all’"ennesimo condono" che strizza gli occhi ai furbi. Quando si decide che la tesi è quella, non li smuove nessuno certi personaggi. Le nuove regole rientrano invece in molti ambiti dai requisiti per l'abitabilità, alla sanatoria sui vincoli ante 2006, fino agli interventi di edilizia libera e al silenzio assenso per le istanze presentate. Come accennavamo all’inizio, le case potranno essere micro: la superficie minima per una persona scende da 28 a 20 metri quadrati, e per due persone da 38 a 28 metri quadrati e anche le altezze minime interne sono ridotte da 2,70 a 2,40 metri. Viene poi inserito inoltre il criterio di edilizia libera per vetrate panoramiche amovibili, tende e altre opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici che potranno essere realizzate in tutti i porticati. È stato inoltre semplificato l'accertamento di conformità e sono stati prorogati i termini di demolizione da 90 a 240 i giorni. Soddisfatto e tanto invece il ministro Salvini per il quale si è vinta una battaglia contro la burocrazia, e milioni di abitazioni potranno finalmente essere immesse sul mercato”. Al termine del lavoro parlamentare, il leader leghista ha avuto buon gioco nell’affermare che "sono state giornate intense. Abbiamo chiuso il cosiddetto Salva Casa, ma riguarda l'edilizia privata a 360 gradi. La burocrazia è abituata a certe resistenze, si passa dall'istituto barbaro del silenzio rigetto a carico della pubblica amministrazione al silenzio assenso. Penso sia proprio di un paese civile dove la Pubblica amministrazione è a servizio dei cittadini e non al contrario. Penso che rimettere sul mercato alcuni milioni di abitazioni sia importante". E ha fatto l’esempio della Capitale: "A Roma la burocrazia comunale non è sempre a disposizione ma credo che questo sia un buon viatico", ha aggiunto. E va detto che si tratta di una questione che negli anni ha investito tutte le amministrazioni comunali d’Italia – Umbria compresa – perché non erano mai chiari i limiti dell’azione amministrativa secondo la legge. Ora finalmente i comuni potranno rispondere concretamente ai cittadini sui loro diritti all’interno delle proprie abitazioni. È una svolta di non poco conto che rende finalmente merito e priorità a quei proprietari che hanno messo su casa con non pochi sacrifici e con i loro quattrini.
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