curiosità
La notte del 31 dicembre non è solo una festa, ma un momento carico di magia, speranza e tradizioni millenarie. In Italia, paese di scaramantici per eccellenza, non è vero ma ci credo, l'ultimo dell'anno si trasforma in un vero e proprio concentrato di riti portafortuna che affondano le radici nell'antica Roma e nella cultura popolare. Dalle lenticchie che simboleggiano i soldi ai 12 chicchi d'uva mangiati allo scoccare della mezzanotte, passando per l'immancabile biancheria rossa: ecco una guida completa a tutti i rituali, dai più classici ai più bizzarri, per salutare il nuovo anno con il piede giusto.
Le lenticchie rappresentano la regina indiscussa del cenone di Capodanno e sono presenti su otto tavole italiane su dieci. Questa tradizione risale all'antica Roma, quando era usanza regalare una borsa di cuoio chiamata "scarsella", legata alla cintura e piena di lenticchie. L'augurio era che si trasformassero in monete, un desiderio alimentato sia dalla loro forma tondeggiante che ricorda le monete, sia dal nome latino "lens" (lente).
La tradizione vuole che le lenticchie vengano consumate rigorosamente allo scoccare della mezzanotte per garantire prosperità economica e abbondanza per tutto l'anno. Per completare il rito, alcuni suggeriscono di metterne qualcuna cruda in una ciotolina insieme a oggetti d'oro come anelli o collane, aggiungendo anche qualche moneta: questo mix viene considerato infallibile per assicurarsi un anno positivo dal punto di vista finanziario.
Accanto alle lenticchie non può mancare il cotechino o lo zampone. Il maiale, con la sua carne grassa e nutriente, simboleggia abbondanza, prosperità e salute. Nelle campagne, un maiale garantiva mesi di sopravvivenza sfamando intere famiglie durante i gelidi inverni, ed ecco perché durante la notte di San Silvestro questo alimento diventa un simbolo di buon augurio.
Questa usanza spagnola, diffusasi soprattutto a Napoli e in tutto il Sud Italia durante la dominazione spagnola, è ormai praticata in tutta la penisola. La tradizione prevede di mangiare 12 chicchi d'uva nei 12 secondi che precedono lo scoccare della mezzanotte, uno per ogni rintocco dell'orologio. Ogni acino rappresenta un mese dell'anno, e se qualcuno risulta non troppo dolce, il mese corrispondente potrebbe riservare qualche preoccupazione. Gli innamorati dovrebbero scambiarsi i chicchi a vicenda: l'uva porterebbe infatti fortuna e amore.
Il melograno è considerato il "frutto portafortuna" per eccellenza. Con i suoi numerosi chicchi rossi, simboleggia fertilità, abbondanza e ricchezza fin dall'antichità. Nella mitologia greca e romana, era sacro alle dee Venere e Giunone, spesso rappresentate con una melagrana in mano.
La tradizione vuole che il frutto venga posizionato sulla tavola come centrotavola la sera del 31 dicembre. In Grecia, è ancora diffusa l'usanza di sbattere in terra la melagrana davanti alla porta di casa per vedere quanti chicchi si staccano: più semi si spargono, maggiore sarà la fortuna e la prosperità per l'anno nuovo. In Sicilia, secondo un'antica tradizione, dopo averlo fatto benedire si appende il frutto alla porta d'ingresso da Natale fino a Capodanno, per poi lanciarlo contro l'uscio il primo gennaio fino ad averne 13 pezzi, uno per ogni mese dell'anno e uno in più come segno di buona fortuna.
La frutta secca, in particolare noci, nocciole, mandorle e datteri, è considerata portatrice di prosperità. Durante la cena di Capodanno, la tradizione prevede di mangiare sette diversi tipi di frutta secca, simbolo di abbondanza. Un consiglio prezioso: conservare il nocciolo del primo dattero che si mangia, perché diventerà un amuleto per l'anno nuovo.
Anche il riso, con i suoi chicchi minuti, dovrebbe portare abbondanza per l'anno a venire, seguendo lo stesso principio delle lenticchie. L'ideale sarebbe preparare un bel risotto, ma se il menu prevede altro, si può sempre spargerne una manciata a crudo sulla tavola o in qualche ciotolina.
Indossare biancheria intima rossa è probabilmente la tradizione più conosciuta e praticata in Italia. Questa usanza risalirebbe addirittura all'antica Roma, quando a Capodanno si indossavano capi di abbigliamento di colore rosso per scaramanzia, per vincere la paura della guerra e del sangue. Nel corso dei secoli, il rosso è rimasto sinonimo di fortuna, e persino nel Medioevo si credeva che avesse il potere di scacciare la sfortuna e le streghe.
Ma attenzione: il colore non basta a portare fortuna. Occorre seguire precise regole:
L'ultimo dell'anno la biancheria deve essere indossata al contrario, con le cuciture all'esterno;
A Capodanno deve essere voltata, per far iniziare l'anno nuovo per il verso giusto;
Per essere davvero efficace, dovrebbe essere ricevuta in regalo da qualcun altro, trasformandosi così in un simbolo di affetto e protezione;
Per completare il rito di purificazione, la tradizione vorrebbe che quella biancheria venisse gettata il mattino del primo gennaio, a indicare che il vecchio anno si è definitivamente concluso.
Negli ultimi anni si sono diffuse anche altre varianti cromatiche, soprattutto dal Brasile:
Giallo o oro per i soldi
Rosso per la passione
Rosa per l'amore
Verde per la speranza
Bianco per la pace
Lilla per il lavoro
Arancione per chi cerca un figlio
A mezzanotte, il brindisi è un rito che unisce tutti in un augurio collettivo per il nuovo anno. Lo spumante, simbolo di gioia e celebrazione, viene stappato tra sorrisi e abbracci. L'apertura della bottiglia è fondamentale: il botto deve essere abbastanza forte da scacciare gli spiriti maligni dell'anno vecchio. Secondo la tradizione, per questo rituale sia compiuto al 100%, qualcuno osa addirittura far cadere il proprio calice a terra.
Una tradizione tipica del Sud Italia, soprattutto partenopea, ma ormai diffusa in tutta Italia, prevede di intingere un dito nel bicchiere di spumante e passarlo dietro l'orecchio come gesto di buon augurio. Questo semplice gesto è considerato un portafortuna molto potente.
L'usanza di far toccare i calici durante il brindisi ha origine nell'antica Roma, dove per scongiurare il rischio di essere avvelenati si facevano toccare i calici facendo passare qualche goccia tra i vari commensali. Un rituale che dal passato è arrivato fino ai giorni nostri, trasformandosi in un gesto di auguri e condivisione.
Uno dei riti più antichi, anche se negli anni passato in disuso per ragioni di sicurezza, prevede di gettare piatti e oggetti rotti dalla finestra a mezzanotte per simboleggiare il distacco dal passato e fare spazio al nuovo. Se non si vuole rischiare di danneggiare qualcosa di importante o colpire qualcuno, si può optare per l'alternativa di rompere un piatto nel salotto di casa.
A Napoli, questa tradizione è particolarmente radicata: la notte del 31 dicembre, infatti, rappresenta un passaggio, la fine di un periodo e l'inizio di uno nuovo, perciò occorre buttare via le cose vecchie per rompere con il passato e aprirsi a un futuro migliore.
Una superstizione semplice ma diffusa prevede che, prima che scocchi la mezzanotte, si lasci aperta una finestra di una stanza buia. Questo gesto serve a far uscire le energie negative e gli spiriti maligni dell'anno passato. Chiudere invece una finestra in una stanza illuminata aiuterebbe a trattenere la fortuna e la positività per l'anno nuovo.
Questa usanza è praticata anche nelle Filippine e in Irlanda, dove allo scoccare della mezzanotta si aprono tutte le porte e le finestre di casa per far uscire le cattive vibrazioni e permettere alla buona sorte di entrare.
Il vischio è simbolo di amore e protezione, e secondo la tradizione baciarsi sotto un rametto di vischio a Capodanno porta fortuna e solidità ai legami affettivi. Le sue bacche perlacee sono considerate un elemento magico.
L'origine di quest'usanza risalirebbe a una leggenda nordica che racconta di uno spiritello dispettoso che la notte del 31 dicembre, approfittando della confusione delle feste, entrava di nascosto baciando tutte le donne della casa. C'è anche una superstizione secondo la quale se baci qualcuno a mezzanotte e ti viene la pelle d'oca, allora il tuo amore durerà tutto l'anno.
Secondo un'antica leggenda celtica, un troll particolarmente pazzerello si introduceva di notte nelle case a baciare tutte le donne addormentate. Durante una delle sue introduzioni, baciò la moglie di un mago, che lo imprigionò tra le bacche di un ramoscello di vischio.
In Argentina, esiste una tradizione curiosa: allo scoccare della mezzanotte, tutti devono fare un passo in avanti con la gamba destra, per iniziare l'anno nuovo con il piede giusto. Quest'usanza proviene dagli Stati Uniti, dove "destro" e "giusto" si dicono allo stesso modo: "right".
Le candele accese sono di buon augurio, rappresentando l'energia, il fuoco che riscalda, brucia, purifica e rigenera. Una tradizione diffusa in alcune regioni italiane prevede di accendere sulla tavola tre candele con colori simbolici:
Una rossa per l'amore
Una verde per la fortuna e la ricchezza
Una bianca contro gli spiriti maligni
La tradizione vuole che vengano accese prima di mezzanotte e che brucino consumandosi per tutta la notte di Capodanno. Durante la notte di Capodanno, creare un'atmosfera avvolgente accendendo candele in vari punti della casa aiuta a illuminare l'arrivo del nuovo anno scacciando il buio e le negatività.
A Bologna e nei comuni limitrofi, fino al modenese, il Falò del Vecchione è un evento imperdibile. Il Vecchione è un grande fantoccio dalle sembianze di un uomo anziano (negli anni bisestili assume sembianze femminili e diventa "la vecchia"), che viene bruciato a mezzanotte in Piazza Maggiore.
Il fantoccio rappresenta l'anno vecchio, che viene scaramanticamente bruciato come per volersi disfare dalle sue brutture e nella speranza che il seguente sia migliore. La tradizione del rogo allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre risale al 1922 o al 1923. Si tratta di un grosso fantoccio di cartapesta imbottito di petardi, realizzato con ramaglie e materiali naturali. Negli anni, i vari Vecchioni sono diventati vere e proprie opere d'arte, declinati secondo la tendenza artistica del creatore.
A Roma, si saluta il nuovo anno con un tuffo nel Tevere, una tradizione iniziata nel 1946 dall'italo-belga Rick De Sonay e proseguita ogni anno. Il tuffo avviene dal Ponte Cavour, a 18 metri d'altezza, il primo gennaio alle ore 12, subito dopo lo sparo del cannone del Gianicolo.
Indossando un costume da bagno e un cappello a cilindro, Rick si lanciava nel fiume, rassicurando il pubblico con un gesto dell'"okay". Dopo la sua scomparsa negli anni '80, Maurizio Palmulli ha continuato questa tradizione per 35 anni, diventando "Mister Ok", un simbolo di energia e positività per la città di Roma. Nel 2025, Palmulli ha passato il testimone a Maurizio Fois, garantendo la continuità di questa affascinante usanza.
La tradizione del bagno di Capodanno è rispettata anche a Ischia. Sulla spiaggia dei pescatori alla Mandra (San Pietro), si rinnova ogni anno il tuffo del primo dell'anno organizzato dal gruppo "E Cap Fresche", animato dal grande Lello Maisto.
L'edizione 2024 ha registrato il boom di partecipanti: oltre 180 tra isolani e turisti provenienti da tutta Italia. Il bagno di Capodanno è un rito beneaugurante che unisce divertimento, ottimismo e allegria. Si sfida il freddo anche a Pozzuoli e in diverse località siciliane, mentre in Romagna i tuffi di Capodanno si svolgono a Riccione, Rimini e Cattolica.
Un appuntamento audace e sempre più popolare è il bagno nelle acque fredde del Lido di Venezia. Giunto alla 45ª edizione, il tuffo degli ibernisti raduna coraggiosi e curiosi per un rituale che coniuga sport, tradizione e un pizzico di follia beneaugurante. Al termine, un brindisi e piatti tipici come lenticchie e cotechino accolgono i partecipanti, completando l'esperienza tra divertimento e convivialità.
A Gallipoli, in Puglia, la notte di San Silvestro si accende con una delle usanze più antiche e suggestive del Salento: l'accensione dei Pupi di Capodanno. I pupi sono giganteschi fantocci in cartapesta, spesso vere e proprie opere d'arte realizzate con cura dai maestri cartapestai locali, che vengono esposti nelle piazze.
Arrivata la mezzanotte del 31 dicembre, si celebra il rito del fuoco: i pupi vengono bruciati in un suggestivo rogo simbolico, accompagnato da botti, petardi e spettacolari fuochi d'artificio. Il fuoco è simbolo di purificazione e rinnovamento, un modo per "bruciare" le negatività e le difficoltà dell'anno passato, liberando spazio per i desideri e le speranze del nuovo anno. I pupi vengono realizzati in ogni quartiere della città, rappresentando l'anno vecchio che viene dato alle fiamme.
La mattina del 1° gennaio alle ore 11, presso "La Conca" sulla litoranea nord di Brindisi, si tiene il famoso Tuffo di Capodanno. Questo evento rende Brindisi conosciuta nel mondo per uno dei metodi più eccentrici con cui festeggiare l'inizio del nuovo anno.
A Bari, invece, al mattino del primo gennaio si può inaugurare il Capodanno con il tradizionale tuffo in mare, culmine della cerimonia Marcialonga Nicolaiana. Si tratta di un rituale apprezzatissimo che prevede una messa nella Basilica di San Nicola, una marcia sul lungomare e infine il primo bagno dell'anno dalla spiaggia Pane e Pomodoro.
Per assicurarsi un anno fruttuoso, il primo gennaio è fondamentale uscire di casa con monete in tasca. Alcuni suggeriscono di tenere in tasca anche un pezzo di radice di rafano per attirare denaro. Una variante prevede di mettere monete o banconote nelle scarpe: l'abbondanza busserà alla porta.
Un altro rituale classico consiste nel mangiare un dattero e conservare il nocciolo nel portamonete come buon augurio per le finanze. È un'usanza nordafricana che si è diffusa anche in Italia.
I fuochi d'artificio illuminano il cielo quando scatta la mezzanotte e sono una gioia per grandi e piccini. Ma nell'antichità, i botti e i rumori venivano utilizzati per tenere lontani gli spiriti maligni e preservare l'anno dalla cattiva sorte. Il rumore serve a spaventare e ad allontanare spiriti maligni e demoni.
Secondo l'antica tradizione cinese, il giorno di Capodanno non bisogna pulire la casa, poiché togliere la polvere o scopare potrebbe portare via la fortuna appena arrivata.
La prima persona che si incontra uscendo di casa il primo dell'anno dovrebbe essere dell'altro sesso, segno di un anno fortunato, oppure un anziano, simbolo di longevità.
Anche se più diffusa in Colombia e Messico, questa tradizione sta prendendo piede anche in Italia. Per augurarsi un anno ricco di viaggi, è tradizione fare il giro della propria casa con una valigia vuota a mezzanotte. Questo gesto simbolico augura di poter viaggiare tanto e di vivere nuove esperienze durante l'anno che sta per iniziare.
Non tutti i cibi sono benauguranti a Capodanno. Secondo le tradizioni, ci sono alimenti da evitare assolutamente:
Aragoste, gamberi e granchi: anche se gettonati nei menù dei cenoni, sono considerati di malaugurio perché questi crostacei camminano all'indietro o di lato, simboleggiando un ritorno al passato e il non progredire.
Pollo e volatili: essendo animali dotati di ali, si rischia che la buona sorte voli via. Il pollo farebbe "volare via" la fortuna.
Il numero 13 a tavola: mai e poi mai. Questa scaramanzia, collegata alla tradizione cattolica dell'ultima cena, fa sì che si eviti una tavolata che porti sfortuna.
Il pane capovolto è uno "sfregio": simboleggia il corpo di Cristo e metterlo rovesciato è un gesto offensivo. La tradizione vuole che mettendolo "a testa in giù" si faccia cadere la Madonna dalla sedia, causando sofferenza all'anima di un parente defunto che si trova ancora in Purgatorio.
Attenzione anche a non rovesciare il vino sulla tavola o a servirlo con la sinistra. Se negli altri periodi dell'anno qualche goccia porta fortuna, a Capodanno la situazione è completamente diversa. Versarlo con la mano sinistra è considerato un atto impuro perché era questo l'arto che, fino al Seicento, era riservato all'igiene intima.
I riti scaramantici di Capodanno in Italia rappresentano un patrimonio culturale che mescola storia, folklore, superstizione e il desiderio universale di iniziare l'anno con il piede giusto. Che si creda o meno a queste tradizioni, partecipare ai rituali dell'ultimo dell'anno è un modo per sentirsi parte di una comunità, condividere speranze e auguri, e soprattutto per divertirsi insieme a famiglia e amici.
Dalle lenticchie alle candele, dalla biancheria rossa ai tuffi nelle acque gelide, ogni gesto porta con sé secoli di storia e la testimonianza di come gli italiani abbiano sempre cercato di influenzare la fortuna con piccoli ma significativi rituali. E se anche la scaramanzia non dovesse funzionare, almeno ci saremo assicurati una serata ricca di tradizioni, risate e momenti indimenticabili. Buon Anno a tutti, con tutti i riti del caso!
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