Lunedì 29 Dicembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

IL RICORDO

Addio a Brigitte Bardot, quell'estate in Umbria: dal set a Spoleto agli scatti al Lago di Piediluco

Nel 1961 arrivò nella città dei due mondi per girare alcune scene del film Vita privata di Louis Malle

Sabrina Busiri Vici

29 Dicembre 2025, 08:31

Addio a Brigitte Bardot, quell'estate in Umbria: dal set a Spoleto agli scatti al Lago di Piediluco

Brigitte Bardot è morta ieri, all’età di 91 anni. Con lei se ne va una delle icone più potenti e riconoscibili del Novecento, simbolo di libertà, sensualità e rottura degli schemi. Una diva internazionale che ha lasciato tracce del suo passaggio anche in Umbria, dove arrivò per passione e per lavoro nell’estate del 1961.

L’occasione fu cinematografica. A volerla in regione fu il regista Louis Malle, che scelse Spoleto come set per alcune scene di Vita privata. Accanto a Bardot c’era Marcello Mastroianni. Le riprese si svolsero durante il Festival dei Due Mondi e per la diva francese fu anche l’opportunità di immergersi nell’atmosfera elegante e mondana della città in quei giorni di piena effervescenza culturale. Di quel soggiorno spoletino resta un episodio curioso, raccontato da Paola Malaspina su Teatro.it, attraverso la testimonianza di uno spoletino. In quegli anni il carcere si trovava ancora alla Rocca Albornoziana e Bardot volle incontrare un detenuto, suscitando grande sorpresa e un inevitabile subbuglio. “Ma lei, da vera diva – si legge nel racconto – non si scompose, promise al suo ritorno una foto autografata e mantenne la parola”. Centosettanta fotografie con dedica, una per ciascun detenuto, che Bardot fece recapitare personalmente.

Brigitte Bardot fotografata il 4 agosto 1961 nei giardini di Villa Verdiani a Spoleto (Foto Grappasonni / Ap - archivio LaPresse)

Da Spoleto l’attrice si spostò poi a Terni, dove frequentò la piscina cittadina, e quindi al lago di Piediluco. Qui fu ospite del Circolo canottieri e proprio sulle rive del lago nacquero alcune delle immagini più celebri del suo passaggio umbro: Brigitte Bardot sdraiata al sole su un piccolo molo di legno, in una sequenza di scatti che ancora oggi restituisce intatta la forza del suo fascino. Quelle fotografie furono realizzate dal reporter Enrico Valentini e sono diventate documenti preziosi, capaci di fissare non solo la bellezza della diva, ma anche la sua presenza a Terni e a Piediluco. Tanto che, a distanza di decenni, un paio di anni fa furono al centro di una mostra dedicata.

L’Umbria fu solo una delle tante tappe italiane di Brigitte Bardot. Negli anni Cinquanta e Sessanta la diva partecipò a diverse produzioni italo-francesi, collaborando con attori, registi e ambienti del cinema italiano. Tra i primi esempi c’è Mio figlio Nerone (1956) di Steno, girato a Cinecittà, in cui interpretò Poppea accanto a giganti come Alberto Sordi e Vittorio De Sica, riuscendo a imprimere al personaggio la sua inconfondibile sensualità. Seguì poi la partecipazione a coproduzioni come Sexy Girl (1959) di Michel Boisrond, che contribuirono a consolidare la sua popolarità anche presso il pubblico italiano. Pur senza entrare direttamente nel neorealismo o nella grande commedia all’italiana, Bardot influenzò profondamente l’immaginario del tempo: il suo stile, il suo corpo e la sua idea di femminilità segnarono la moda e la percezione della diva anche in Italia.

Oggi, con la sua scomparsa, restano le immagini, i film e quei frammenti di memoria che raccontano il suo passaggio memorabile sulle rive tranquille di un lago umbro.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie