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Per molti non è mai stato semplicemente “qualcosa da mangiare”. Il Fagotto, a Perugia, è stato un rito collettivo. Lo sanno bene generazioni di ragazzi cresciuti tra una notte in discoteca e l’altra, quando il finale era quasi obbligato: uscire dai locali, fermarsi davanti a un bancone, aspettare il proprio turno. Si rideva, ci si raccontava la serata, e intanto si addentava quel panino morbido che sapeva di casa, di amicizia, di libertà. Un gesto semplice, ripetuto mille volte, diventato tradizione spontanea, capace di accompagnare amori, legami e intere epoche.
Oggi quel simbolo informale della notte perugina torna sotto i riflettori grazie a Centumbrie, tra i migliori bar e panifici d’Italia secondo la guida del Gambero Rosso. Da sempre premiata per l’eccellenza della sua panificazione, Centumbrie ha deciso di dare nuova voce al Fagotto, portandolo oltre i confini della provincia di Perugia e facendolo conoscere anche fuori dall’Umbria.
È partita infatti una campagna di comunicazione dedicata, pensata per raccontare storia, identità e valore del Fagotto salato perugino. L’obiettivo è ambizioso: trasformare un prodotto profondamente locale in un emblema della convivialità umbra. Un percorso che passa attraverso attività editoriali, contenuti digitali e degustazioni rivolte agli addetti ai lavori su scala nazionale, che verranno accolti per scoprire e assaggiare questo prodotto simbolo.
Al centro dell’iniziativa c’è la volontà di valorizzare le lavorazioni artigianali e quei prodotti che non sono ufficialmente codificati come “tipici”, ma che nella tradizione popolare rappresentano molto più di una ricetta: sono parte della vita quotidiana, della memoria collettiva, del sentire comune.
Il Fagotto, in fondo, non nasce da disciplinari o pagine di storia scritte. È un “prodotto perugino di tradizione vissuta”, tramandato attraverso pratiche popolari, racconti familiari e abitudini condivise. Un sapore che ha attraversato generazioni, passando di mano in mano, di notte in notte, di tavola in tavola. Raccontarlo oggi significa riconoscerne l’autenticità e la forza sociale: non un monumento gastronomico immobile, ma un patrimonio vivo, che continua a esistere grazie ai ricordi, alle storie e, soprattutto, all’uso quotidiano. "Il Fagotto salato è molto più di una ricetta: è memoria, territorio e appartenenza," – dichiarano da Centumbrie – "Con questa campagna vogliamo farlo conoscere fuori dalla provincia di Perugia e dai confini tradizionali".
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