Fiorello lancia lo scoop: "Amadeus sta per tornare in Rai", ma la realtà è un'altra. Ecco il destino dell'amico di Ciuri

Oggi, durante la puntata del suo programma radiofonico La Pennicanza su Rai Radio2, Fiorello ha riacceso i riflettori su una delle coppie più amate della televisione italiana: lui e Amadeus. Lo showman siciliano ha confermato, tra ironia e polemica, che il suo storico amico potrebbe fare presto ritorno alla Rai. "È vero, io voglio, esigo che Amadeus torni in Rai!", ha scherzato Fiorello, commentando le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni sui giornali e puntando il dito contro chi, a suo dire, avrebbe denigrato il collega.

Secondo alcune voci di gossip, dietro le quinte ci sarebbe proprio il forte coinvolgimento di Fiorello, pronto a fare da pontiere e a sostenere il rientro del conduttore nel palinsesto Rai. Stando a queste indiscrezioni, Amadeus potrebbe tornare con un nuovo programma in prima serata, magari con la presenza dello stesso Fiorello a fianco.

Tuttavia, come sottolinea AdnKronos, la realtà dei fatti è diversa. La Rai ha infatti ufficialmente chiuso le porte a un ritorno del conduttore, precisando che "il suo ritorno non rientra nei piani editoriali". Nonostante la grande stima per il lavoro svolto in passato, non ci sono progetti né piani per affidarli nuovi format. Le voci sul suo rientro, rilanciate anche da opinionisti e colleghi, si scontrano così con la decisione definitiva della tv pubblica.

Il conduttore, quindi, continuerà il suo percorso professionale al di fuori della Rai, impegnato in nuovi format televisivi e progetti in prima serata su altri canali. La nota ufficiale dell’azienda chiude definitivamente il capitolo Rai per Amadeus, mentre il sostegno e l’entusiasmo di Fiorello evidenziano il forte legame personale e professionale tra i due. Lo scoop lanciato da Fiorello oggi ha comunque già acceso il dibattito sul futuro della televisione italiana e sulla possibilità di rivedere uno dei volti più iconici del piccolo schermo: un desiderio, per ora, che resta nel campo delle speranze più che dei piani concreti di viale Mazzini.