salute
L’influenza sta raggiungendo il suo picco proprio in queste prime settimane di dicembre, a ridosso delle festività natalizie. A confermarlo è Marco Ragazzini, medico di medicina generale e coordinatore del nucleo di cure primarie di viale Risorgimento, che parla di numeri in rapido aumento negli ultimi giorni.
Secondo i dati raccolti dai nove medici del centro all’inizio di questa settimana si è registrato un incremento del 60% dei casi influenzali e dei certificati Inps. Un trend in crescita costante che, nelle ultime ore, ha subito una vera e propria impennata. "Se guardiamo ai numeri – spiega Ragazzini – a settembre rilasciavamo in media 27 certificati a settimana, saliti a 56 in ottobre. A novembre c’è stato un primo balzo, con circa 90 certificati settimanali. Nelle prime due settimane di dicembre la crescita è stata più graduale, con circa 100 certificati ogni sette giorni. Ora, però, siamo arrivati a 160 certificati in soli due giorni: l’influenza sta letteralmente volando".
Al momento, sembrano circolare due forme diverse di influenza. La prima presenta i sintomi più classici, con febbre alta e brividi, spesso accompagnati dal dubbio che possa trattarsi di Covid. "Molti pazienti effettuano il tampone – spiega il medico – ma poi non comunicano l’esito, rendendo più complessa la valutazione".
La seconda forma, invece, colpisce soprattutto l’apparato gastrointestinale, con febbre più bassa ma forti disturbi come dissenteria, nausea e vomito, che possono durare tre o quattro giorni e lasciare strascichi importanti. In questi casi, sottolinea Ragazzini, è fondamentale bere molta acqua per evitare il rischio di disidratazione, soprattutto nelle fasi iniziali della malattia.
Particolare attenzione va riservata agli anziani, per i quali una semplice influenza può evolvere in forme più serie. "Nelle persone più avanti con l’età la febbre tende a essere più bassa – avverte Ragazzini – e questo può far sottovalutare la situazione. In alcuni casi, però, l’infezione può evolvere in polmonite, quindi bisogna prestare attenzione anche quando la temperatura non è elevata".
I dati forniti dal medico si riferiscono ai certificati Inps e offrono quindi una fotografia dell’impatto dell’influenza sui lavoratori. Tuttavia, il fenomeno riguarda anche altre fasce d’età. "Sappiamo che anche i bambini sono molto colpiti e spesso sono loro a trasmettere il virus agli adulti – conclude Ragazzini –. Negli anziani preoccupa soprattutto la febbre alta, mentre nei giovani risultano più debilitanti i disturbi gastrointestinali".
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