TRASIMENO
Sabato, al Museo paleontologico Luigi Boldrini di Pietrafitta, è stata inaugurata l’opera Foresta Fossile dell’artista Pietro Ruffo, installazione site specific realizzata nell’ambito del progetto sostenuto dal museo Rigenera e promosso dalla direzione generale creatività contemporanea del ministero della Cultura.
L’opera, pensata per valorizzare la collezione paleontologica del museo Boldrini attraverso un intervento immersivo capace di unire arte contemporanea, scienza e memoria del territorio, è nata da un processo partecipativo che ha coinvolto attivamente le comunità di Piegaro e Panicale in una serie di workshop educativi e creativi dedicati al cambiamento climatico e alla storia geologica del luogo.
“I disegni realizzati dai partecipanti – spiegano dal museo – sono così diventati parte integrante dell’opera, favorendo inclusione sociale, senso di appartenenza e partecipazione culturale. L’installazione, dialogando con lo spazio museale, mira a valorizzare il patrimonio scientifico e culturale del territorio e a rinnovare l’esperienza di visita attraverso un linguaggio artistico accessibile e condiviso, capace di mettere in relazione passato e presente, comunità e patrimonio”.
Foresta Fossile è un’opera concepita come un grande sipario tessile che avvolge la collezione, mira a trasformare il museo in uno spazio immersivo dove arte, scienza e memoria dialogano, reinterpretando la rigogliosa vegetazione di 1,5 milioni di anni fa: querce, olmi, noci, noccioli, abeti e molte altre specie che un tempo popolavano la valle, le cui tracce sono conservate nella lignite.
L’installazione valorizza l’architettura cilindrica del museo, offrendo un percorso sensoriale che mette in relazione uomo, ambiente e tempo profondo. Con questo progetto, Ruffo continua la sua ricerca sul rapporto tra natura, storia e libertà, contribuendo alla rigenerazione culturale del territorio e rafforzando il legame identitario tra museo e comunità.
Il progetto Foresta Fossile di Pietro Ruffo è stato curato scientificamente da Costantino D’Orazio, direttore dei Musei nazionali di Perugia direzione regionale Musei nazionali Umbria, e Tiziana Caponi, direttrice del museo paleontologico Luigi Boldrini di Pietrafitta, responsabile del progetto insieme ad Arianna Bellocchi, funzionaria storica dell’arte dei Musei nazionali umbri. Il coordinamento dell’attività artistica è stato affidato a Sofia Di Gravio.
“L’intervento – concludono dal museo – è stato promosso per riconnettere il tessuto sociale, rivolgendosi soprattutto alle giovani generazioni, attraverso un percorso partecipativo di inclusione sociale, educazione ambientale e valorizzazione del patrimonio culturale e naturale”.
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