L'intervista
Nicolò Filippucci
La tensione si taglia con il coltello, soprattutto quando il sogno di salire sul tanto ambito palco dell'Ariston si fa sempre più concreto per Nicolò Filippucci. Reduce da Amici 2024, il giovane cantante - classe 2006 e originario di Corciano - ha già superato il mezzo milione di stream su Spotify con la sua "Laguna", brano con cui si esibirà per l'ultima volta davanti alla Commissione Musicale capitanata da Carlo Conti. A poche settimane dalla pubblicazione del suo inedito, Nicolò è già l'artista più ascoltato di Sanremo Giovani e ora è pronto a dare tutto sè stesso per l'attesissima finale, che verrà trasmessa domenica 14 dicembre in prima serata su Rai 1. Talento, carisma, ma anche un pizzico di scaramanzia. Durante il suo percorso in gara il cantante umbro ha rivelato gli immancabili riti che precedono ogni esibizione e ora, indossando lo stesso paio di mutande delle volte precedenti e scaldandosi con qualche saltello dietro le quinte, si prepara a "salire su quel palco e cantare".
Da Amici a Sanremo Giovani, come la sta vivendo?
"Sto vivendo tutto molto intensamente, giorno dopo giorno. Cerco di godermi ogni momento senza farmi travolgere troppo dall'ansia, anche se quella, prima di salire sul palco, c'è sempre ed è inevitabile. Per la finale sono molto emozionato. C'è un po’ di tensione, è normale".
Ansia a parte?
"Sento una fortissima voglia di salire su quel palco e cantare. Voglio vivere questo momento fino in fondo, senza troppe aspettative, ma con la consapevolezza di aver dato tutto me stesso".
"Laguna" è un brano che parla di ciò che resta dopo la fine di una storia d'amore. Ne sa qualcosa?
"Assolutamente sì. Mi piace immaginare 'Laguna' come uno spazio sospeso, una laguna di pensieri e sensazioni in cui ci si può perdere. È un brano che celebra la bellezza di ciò che rimane, dei sentimenti che continuano ad affiorare anche con il passare del tempo. Credo sia una canzone molto universale, in cui ognuno può ritrovare qualcosa di sé".
Sotto a tutti questi riflettori, qual è la cosa che le manca di più?
"Mi manca casa. Mi sono trasferito a Milano e non è sempre facile stare lontano dalla mia famiglia e dai miei amici. Allo stesso tempo, però, sto bene. Sento che sto crescendo e che questo rappresenta un nuovo capitolo della mia vita. Sto lavorando tanto sulla musica, ma anche su me stesso".
Sarete in due a vincere Sanremo Giovani. Con chi vorrebbe condividere l'esperienza del Festival?
"In questi mesi abbiamo condiviso davvero tanto. Con alcuni ci siamo ritrovati, con altri ci siamo conosciuti per la prima volta, ma si è creato un clima bellissimo. C’è stima reciproca e grande rispetto tra tutti. Non saprei fare un nome, sinceramente, perché ognuno lo merita. Ciascuno sta dando il massimo nel proprio percorso".
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