ALIMENTAZIONE
Alimentazione a Natale
È possibile vivere il Natale a tavola in modo sereno, senza rinunce drastiche e senza sensi di colpa, se si cambia prospettiva: non si tratta di dieta a tutti i costi, ma di equilibrio e consapevolezza. Il messaggio centrale è che una o più occasioni conviviali non compromettono la salute, se inserite in uno stile di vita generalmente sano e se si evitano gli eccessi più frequenti e inconsapevoli.
Nelle settimane e nei giorni che precedono i grandi pranzi, può essere utile organizzare i menù delle feste con un minimo di anticipo, scegliendo ricette tradizionali ma alleggerite: meno grassi aggiunti, cotture più semplici (forno, vapore, piastra), largo uso di verdure di stagione. Questo consente di mantenere il gusto tipico del Natale riducendo le calorie superflue. Allo stesso tempo è importante non cadere nella trappola del digiuno preventivo: saltare i pasti con l’idea di “tener posto” per il cenone porta quasi sempre ad arrivare a tavola affamati, a mangiare troppo in poco tempo e a perdere la capacità di ascoltare i segnali del corpo. Molto meglio fare colazione e magari un pranzo più leggero ma completo, con una buona quota di proteine e fibre che aiutino il controllo della fame.
Durante il pranzo o la cena di Natale, la moderazione non significa dire no a tutto, ma imparare a gestire quantità, ritmo e scelte. Un trucco semplice è usare piatti più piccoli o riempire il piatto con porzioni ridotte delle varie portate, in modo da assaggiare più piatti senza eccedere. Mangiare lentamente, appoggiando spesso le posate e conversando, aiuta a dare tempo al cervello di registrare la sazietà e riduce il rischio di riempirsi in automatico. Dal punto di vista della composizione del pasto, conviene dare spazio a proteine magre come pesce, tacchino o pollo, accompagnate da contorni di verdura fresca o cotta, che aumentano il volume del piatto con poche calorie e molte fibre. I piatti più ricchi – antipasti elaborati, fritti, formaggi stagionati, salse – possono restare presenti, ma in quantità davvero assaggiate, evitando il bis.
I dolci natalizi hanno un forte valore simbolico e sociale, quindi non è realistico (né necessario) eliminarli. L’obiettivo può essere sceglierne uno o due davvero graditi, gustati con calma, invece di provare ogni proposta in grandi quantità. Lo stesso vale per panettone, pandoro e dessert al cucchiaio: una fetta moderata è compatibile con un’alimentazione sana, soprattutto se il resto del pasto è stato bilanciato. Anche le bevande meritano attenzione: bibite zuccherate, cocktail e alcolici apportano molte calorie liquide che saziano poco; alternare un bicchiere di vino o spumante ad acqua e limitare i superalcolici ai brindisi principali aiuta a contenere l’introito calorico complessivo senza rinunciare al momento conviviale.
L’equilibrio non si gioca tutto nella singola cena, ma nel bilancio dei vari giorni di festa. Se un pasto è particolarmente ricco, gli altri possono essere più semplici: zuppe di verdure, insalate complete con cereali integrali, piatti unici con legumi e ortaggi permettono di alleggerire senza improvvisare diete drastiche. È molto utile mantenere o addirittura aumentare un po’ il movimento: camminate dopo i pasti, gite con la famiglia, giochi attivi con i bambini o brevi sessioni di esercizio in casa contribuiscono a bruciare parte delle calorie extra e migliorano il benessere generale. L’idratazione resta fondamentale: bere acqua regolarmente aiuta la digestione, favorisce il senso di pienezza e riduce la tendenza a spiluccare per noia o disidratazione scambiata per fame.
Un aspetto spesso sottovalutato è la consapevolezza dei segnali interni. Imparare a riconoscere la fame vera (graduale, che lascia spazio alla scelta) rispetto alla voglia di qualcosa legata a emozioni, noia o pressione sociale aiuta a decidere se e quanto mangiare. Fermarsi quando ci si sente soddisfatti, anche se il piatto non è completamente vuoto o insistono le offerte, è un gesto di cura verso sé stessi che non toglie nulla alla convivialità. Allo stesso modo, se durante un pranzo si mangia più del previsto, non serve trasformare il senso di colpa in rimedi estremi: bastano i pasti successivi più leggeri e un po’ di movimento per riequilibrare la situazione. Ricordare che le feste sono prima di tutto relazione, affetto e condivisione consente di riportare il cibo al suo ruolo di piacere e tradizione, senza che diventi un campo di battaglia tra rigore e eccessi.
Fonte:
www.grupposandonato.it
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