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"Mi disegnano cattivissimo. In realtà negli anni ho sempre aiutato i ragazzi che dimostravano talento. In tv forse si vede poco, ma in cucina basta uno sguardo per dare un buon suggerimento", così Bruno Barbieri si è raccontato in un'intervista a Repubblica alla vigilia della quindicesima stagione di Masterchef - in onda da questa sera, giovedì 11 dicembre, su Sky Uno.
Lo chef, che vestirà di nuovo i panni di giudice accanto a Giorgio Locatelli e Antonino Cannavacciolo, ha spiegato da cosa capisce se un aspirante cuoco ha il talento necessario per partecipare al programma: "Da come tocca il cibo. E se ha capito cosa è diventato Masterchef, ovvero niente più dilettanti allo sbaraglio. Bisogna arrivare molto preparati. E non intendo che basta avere un sacco di erudizione. Grazie a internet si possono conoscere ricette di ogni paese del mondo, prima bisognava andarci. È più importante cercare la propria idea di cucina".
E su come lui abbia scoperto la propria cucina: "A diciannove anni cucinavo sulle navi da crociera. E ho messo tutto me stesso nell’abnegazione, nell’amore per ogni passaggio del processo che porta anche a un semplice piatto di pasta. Ognuno dei dettagli che compone una ricetta ha una radice nella storia. Il Barbieri 20enne - quindi dieci anni fa - avrebbe partecipato a Masterchef. Mi sarei buttato subito. All’inizio serve anche tanta incoscienza".
Appassionato di Tennis, tra i big three si identifica in Federer: "Senza pensarci un attimo. Locatelli è Djokovic e Cannavacciuolo Nadal. Antonino è un gigante di perseveranza. Lo chiamo per qualsiasi cosa, ogni tanto mi dice che dovrei pagarlo come psicologo. Lo reputo mio fratello".
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