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L'altro ispettore, la seconda puntata e le 7 curiosità sul romanzo che l'ha ispirata

Secondo appuntamento con la fiction di Rai 1 diretta da Paola Randi

Claudia Boccucci

03 Dicembre 2025, 21:00

L'altro ispettore, la seconda puntata e le 7 curiosità sul romanzo che l'ha ispirata

Va in onda questa sera - mercoledì 3 dicembre - la seconda puntata della serie tv L'altro ispettore, la fiction diretta da Paola Randi e ispirata a fatti di cronaca realmente accaduti, raccontati nei romanzi di Pasquale Sgrò. In questa puntata Mimmo indaga sulla morte di Nino Pastrengo, 58 anni, schiacciato da un gigantesco carro allegorico nel suo hangar alla Cittadella del Carnevale di ViareggioL'episodio è liberamente ispirato ai romanzi di Pasquale Sgrò, il cui protagonista è Domenico Dodaro.

Ambientato alla Cittadella del Carnevale di Viareggio

L'hangar del delitto è ispirato ai veri capannoni della Cittadella, dove si costruiscono i carri allegorici. La fiction riprende esattamente questa location per l'episodio.

Sgrò è stato ex ispettore a Viareggio

L'autore ha lavorato per anni come ispettore del lavoro nell'ufficio di Viareggio, conoscendo da vicino il mondo dei carristi e le dinamiche del Carnevale.

La prima fiction italiana dedicata alla sicurezza sul lavoro

L'altro ispettore è la prima produzione Rai a focalizzarsi sulle "morti bianche" e la prevenzione, con casi ispirati a fatti realmente accaduti. Nella serie, l'urgenza di raccontare il dramma legato agli incidenti sul lavoro si riflette nella figura dell'ispettore "senza pistola" – l'altro ispettore, appunto – che combatte con le sole armi della competenza e dell'intuito. 

Il protagonista condivide elementi della vita reale dell'autore

L'autore condivide due aspetti della vita del protagonista. Come lui infatti, anche Sgrò è stato un ispettore del lavoro e attualmente vive a Lucca, città in cui Domenico coltiva i rapporti con la madre, la figlia Mimì, sua sorella Lucrezia e Alessandro, l'amico di famiglia diventato paraplegico in seguito a un incidente in cantiere. 

La serie ha il patrocinio della Presidenza del Consiglio e del Ministero del Lavoro

Per il suo valore di servizio pubblico è la prima fiction italiana sulla sicurezza sul lavoro a ricevere patrocini ufficiali da Presidenza del Consiglio, Ministero del Lavoro, INAIL e Ispettorato Nazionale del Lavoro.

L'aneddoto dell'autore sul set

Per rendere l'idea di quanto la serie lo abbia toccato nel profondo, Sgrò ha raccontato le sue impressioni sul set: "Quando stavano girando la serie nella parte di riprese che facevano a Roma, io sono andato a supervisionare il set nel momento in cui l'Ispettore 'Mimmo' Dodaro arriva in stazione. A un certo punto mi sono emozionato e sono scese le lacrime dagli occhi. La regista Paola Randi, accorgendosi del mio apparente disagio, mi chiese se andasse tutto bene o se mi sentissi male. Risposi che semplicemente ero molto emozionato perché in quelle scene rivedevo me stesso quarant’anni prima. Ho fatto l'Ispettore del lavoro e sono stato anche dirigente a Pistoia, e in quel giovane attore rivedevo il Pasquale Sgrò sempre di corsa e indaffarato di molti anni addietro", riporta Arteventi News

Il contributo dalla Regione Toscana

Il romanzo e la fiction hanno ricevuto 115 mila euro dalla Regione Toscana per "prendere sempre più coscienza della necessità di promuovere e diffondere la cultura della sicurezza, un argomento oggi più che mai attuale. La fiction, ispirata a fatti realmente accaduti, è girata a Lucca, nei luoghi straordinari della nostra Toscana", ha spiegato l'assessora regionale alla cultura Cristina Manetti

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