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CURIOSITÀ

Sandokan, la vera storia che ha ispirato Emilio Salgari. Tutte le ipotesi: dal comandante Sandokong alle memorie di Carlos Cuarteroni

Ilaria Albanesi

01 Dicembre 2025, 21:30

Sandokan, la vera storia che ha ispirato Emilio Salgari. Tutte le ipotesi: dal comandante Sandokong alle memorie di Carlos Cuarteroni

Debutta questa sera, lunedì 1° dicembre, l'attesissima serie tv su Sandokan. Interpretato in questo nuovo adattamento televisivo da Can Yaman, il personaggio nato dalla penna di Emilio Salgari nasce a cavallo tra gli ultimi anni dal XIX secolo e i primi del novecento. L'ispirazione che ha portato lo scrittore italiano a dare vita a uno dei personaggi più noti della storia della letteratura - e del cinema - è, tuttavia, incerta. Tra le ipotesi più accreditate, spicca quella della studiosa tedesca Bianca Maria Gerlich, che parla di basi storiche in alcuni dei romanzi di Salgari. Un'altra è quella che vedrebbe nelle memorie dell'esploratore e missionario italo-spagnolo Carlos Cuarteroni l'origine del salgariano Sandokan.

Le teorie di Bianca Maria Gerlich

Secondo la studiosa tedesca, alcune delle avventure scritte da Salgari -  Il Re del Mare, Alla conquista di un impero, La caduta di un impero, La rivincita di Yanez - hanno basi storiche. In particolare, l'autrice - grazie alla raccolta di fonti orali e genealogie locali - riferisce la scoperta dell'esistenza di un comandante navale chiamato Sandokong, che si è arricchito grazie al commercio di nidi di rondine e che avrebbe in comune con il personaggio salgariano l bandiera rossa con la testa di tigre, i luoghi, gli anni e i nemici. 

Le memorie di Cuarteroni 

Una delle ipotesi vedrebbe nelle memorie dell'esploratore e missionario italo-spagnolo Carlos Cuarteroni l'origine di Sandokan, in modo particolare un rapporto presentato nel 1849 a Papa Pio IX. Nel testo era contenuta la storia di un marinaio spagnolo che - dopo incredibili avventure - era diventato frate trinitario e Prefetto Apostolico per lottare contro il traffico di schiavi nel Borneo, a Sumatra e in Malesia. L'ipotesi è stata avanzata dalla storica Alicia Castellanos Escudier, convinta che Emilio Salgari si fosse ispirato alla figura di Cuarteroni per creare il pirata dei mari del sud.

Chi era Carlos Cuarteroni

Italiano da parte di padre, nasce nel 1816 nella regione di Cadice. Nel 1829 si iscrive alla scuola per piloti nautici, che lo imbarca apprendista su una nave diretta a Manila. Qualche anno dopo prende la patente di capitano in seconda e inizia il suo viaggio tra le Filippine, Hong Kong e Singapore. Nel '41 prende la licenza di comandante di una nave di 400 tonnellate, e l'anno successivo compra una goletta chiamata Martiri del Tonchino.

Nel libro Cuarteroni y los piratas malayos, scritto da Castellanos, si dà per scontato che fosse al corrente del naufragio della nave inglese Christina, affondata con un carico di argento sulla rotta Macao-Bombay. Nel '44 trova, nei pressi del London Reef, un tesoro sommerso che gli consente, all'età di 28 anni, di diventare ricchissimo. Nel contesto dei colonialismi britannico e spagnolo, Cuarteroni deposita il tesoro a Hong Kong, non a Manila dove teme di esser tenuto d'occhio da agenti spagnoli.

Cuarteroni inizia, dunque, a dedicarsi all'esplorazione: corregge la cartografia delle coste del Borneo, descrive le coste di Labuan e le etnie che abitano l'entroterra. Scrive un resoconto geo-etnografico che invia a Roma per convincere il Papa ad aprire una missione contro la tratta degli schiavi catturati e trasportati dai pirati. Salgari potrebbe, secondo l'ipotesi di Castellanos, aver avuto accesso a questo reportage ed essersi lasciato ispirare dai nomi e dai luoghi - come la località della costa settentrionale del Borneo da cui deriva il nome di Sandokan.

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