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C'è ancora domani, 7 curiosità sul film italiano del decennio

Rita Maffei

25 Novembre 2025, 21:30

C'è ancora domani, le 7 curiosità sul film italiano del decennio

C'è ancora domani è senza dubbio tra i film italiani più importanti degli anni duemila. La pellicola diretta e interpretata da Paola Cortellesi ha riscosso un successo unanime sia nella critica che al botteghino. Al centro della vicenda solo tematiche di forte attualità, legate alla cultura patriarcale, alla violenza di genere e ai diritti delle donne, contestualizzate all'interno di un momento cruciale della storia italiana.

La trama

Nella Roma della seconda metà degli anni Quaranta, Delia riveste esclusivamente i ruoli di moglie e madre, mentre il marito Ivano è il capofamiglia. Il fidanzamento della primogenita, un ragazzo proveniente dal ceto borghese, crea fermento in famiglia. Quando Delia riceve una misteriosa lettera, la donna è determinata a rovesciare i ruoli prestabiliti e riesce finalmente a immaginare un futuro migliore.

Sette curiosità sul film

1. L'ispirazione dalla nonna e dalla bisnonna di Paola Cortellesi

La sceneggiatura del film è nata da un'idea di Paola Cortellesi. L'ha scritta insieme a Furio Andreotti e Giulia Calenda, basandosi sulla vita delle donne nel secondo dopoguerra in Italia e traendo ispirazione dalle storie raccontate dalla propria nonna e dalla propria bisnonna. "Questa storia nasce da un insieme di tanti racconti fatti dalla mamma, da mia nonna e dalla mia bisnonna. Insomma, quella condizione femminile lì mi ha molto ispirato", sono le parole di Cortellesi riportate nel Giornale La Voce.

2. Perché è stato girato in bianco e nero

Il film è caratterizzato dall'essere girato completamente in bianco e nero, scelta motivata dalla Cortellesi sia come un tributo ai film neorealisti italiani del secondo dopoguerra sia dal fatto che lei immaginasse rappresentate in questo modo le memorie delle proprie nonne. Per i primi otto minuti del film sono state inoltre utilizzate delle cineprese in rapporto 4:3, un altro omaggio ai film dell'epoca.

3. Dove è stato girato il film

Le riprese esterne del film si sono tenute a Roma nel rione Testaccio mentre le ambientazioni interne sono state girate presso gli studi di Cinecittà. La regista ha preso parte in prima persona ai provini, cercando di rendere gli aspiranti attori parte della sua idea fin dai primi momenti della fase di registrazione.

4. Incetta di nominations e statuette ai David di Donatello

La pellicola ha ottenuto 19 candidature ai David di Donatello, diventando l'opera d'esordio di un regista con il più alto numero di candidature nella storia del premio, vincendo sei premi: Miglior regista esordiente a Paola Cortellesi; Miglior attrice protagonista a Paola Cortellesi; Miglior attrice non protagonista a Emanuela Fanelli; Migliore sceneggiatura originale a Furio Andreotti, Giulia Calenda e Paola Cortellesi; David dello spettatore; David Giovani.

5. C'è ancora domani ha conquistato anche l'estero (Hollywood compresa)

C'è ancora domani è stato molto venduto e apprezzato anche all'estero, ottenendo successo in molti paesi, tra cui Francia (dove è stato il film italiano con l’incasso più alto degli ultimi dieci anni), Spagna, Germania, Svizzera, Stati Uniti, Cina, Australia e Nuova Zelanda. È stato distribuito in altri paesi con titoli come Il reste encore demain o Morgen ist auch noch ein Tag. In tutto è stato distribuito in 20 Paesi.

6. Il successo al botteghino: top 10 in Italia per incassi

Come anticipato è stato un successo anche al botteghino. Con 5.459.113 biglietti venduti e un incasso totale di 36.897.730 euro, il film è stato il più visto e con il maggior incasso dell'anno 2023 in Italia e secondo della stagione 2023-2024 dopo il film d'animazione della Pixar Inside Out 2. È stato il nono film con il maggiore incasso in Italia, scendendo al 10º posto col successo di Inside Out 2, e, con poco più di 50,1 milioni di dollari incassati globalmente, il quinto film italiano di maggior successo della storia del cinema.

7. Il referendum istituzionale: monarchia o repubblica

Il film si conclude con il voto del referendum istituzionale. Il 2 giugno 1946, dopo la fine della seconda guerra mondiale e la caduta del fascismo, i cittadini italiani sono stati chiamati al voto per scegliere tra Repubblica o Monarchia. Per la prima volta in Italia partecipavano anche le donne a una consultazione politica nazionale e risultarono votanti circa 13 milioni di donne e 12 milioni di uomini, pari complessivamente al 89,08% degli aventi diritto. Vinse la Repubblica con 12.717.923 voti contro i 10.719.284 favorevoli alla monarchia.

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