musica
Oasis
Avevano appena dimostrato che la speranza deve essere l'ultima a morire, quando lo scorso 4 luglio i fratelli Gallagher erano tornati insieme sul palco del Principality Stadium di Cardiff, dopo un silenzio durato 16 lunghi anni. Da quel giorno si sono susseguite 41 date in giro per il mondo, frutto di un tour di reunion che ha battuto ogni record e regalato un'innumerevole quantità di titoli in prima pagina. Poi, l'ultima tappa a San Paolo, in Brasile (andata in scena lo scorso 23 novembre) ha di nuovo messo in stand by la Oasismania che stava contagiando i milioni di fan della band.
La scaletta era sempre la stessa ed era composta da 23 degli inediti più conosciuti del gruppo. Cinque serate nella loro città natale, Manchester, sette spettacoli allo stadio di Wembley a Londra e le tappe in Nord e Sud America, Australia, Giappone e Corea del Sud. "E così è successo - concludono gli Oasis con un post su Instagram .- 'La forza culturale pop più dannosa della recente storia britannica' ha trovato la sua strada nei cuori e nelle menti di una nuova generazione. Da Gallagher Hill al River Plate, da Croke Park sulle rive del Canale Reale alla Città degli Angeli, l'amore, la gioia, le lacrime e l'euforia non saranno mai dimenticati". Poi l'annuncio che ha fatto tremare i fan: "Ora ci sarà una pausa per un periodo di riflessione".
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La paura di un altro lungo silenzio è stata lecita quanto inevitabile. Tra i tanti commenti sotto al post dei fratelli Liam e Noel, non si riescono a contare tutti gli utenti che sperano in una breve pausa e non in un altro perpetuo silenzio. "Per favore non vogliamo aspettare altri 16 anni" ha scritto una fan, mentre una fanbase commenta: "Quando siete pronti... lo saremo anche noi. Solo, per favore, non metteteci così tanto questa volta".
La notizia ha suscitato numerose speculazioni sulle plausibili cause di questa "pausa di riflessione". Tra le tante indiscrezioni che circolano sui siti web delle testate britanniche, l'Indipendent ha posto l'attenzione da un lato sui rumors che circolano da mesi inerenti al piano della band di riunirsi di nuovo nel 2026 per celebrare il 30esimo anniversario dei loro storici concerti a Knebworth; dall'altro sul fatto che che il gruppo stia pianificando di prendersi un anno di pausa dagli spettacoli dal vivo, poiché i fratelli, i rispettivi team e le famiglie "hanno tutti bisogno di una pausa". Ciò che ormai è appurato è che "far parte di questa seconda ondata di Oasismania, esaltata da un'effervescente copertura mediatica e che porta a spettacoli storici come questo, è quanto di più vicino si possa desiderare di 'esserci' realmente", aveva commentato il critico Mark Beaumont in una recente recensione del primo spettacolo della band a Cardiff.
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