Il personaggio
Orietta Berti
Seduta sullo sgabello di Belve, davanti a Francesca Fagnani, Orietta Berti ha raccontato il momento più difficile e buio della sua carriera. Era il Sanremo del 1967, quell'edizione passò alla storia per la tragica vicenda legata al suicidio di Luigi Tenco. Il corpo del cantante venne ritrovato nella sua camera dell'albergo Savoy di Sanremo subito dopo l'esclusione della sua " Ciao amore, ciao". Accanto a lui c'era un biglietto: "Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt'altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda Io tu e le rose in finale e ad una commissione che seleziona La rivoluzione", scrisse Tenco.

(Io Tu e le rose, Sanremo 1967)
"Non ho mai creduto a quelle parole - risponde Berti alle domande della conduttrice in merito .- Sono stata molto male, la gente mi escludeva: non potevo più andare in tv, non mi facevamo più interviste. Soltanto la forza del mio pubblico mi ha tenuto in vita. Mi sentivo in colpa, ma non avevo colpe".
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(Orietta Berti, Sanremo 1967)
Ripercorrendo quei brutti ricordi, la stessa Orietta Berti aveva raccontato la sua versione a Fanpage: "In quel periodo c'era una fascia di giornalisti che mi odiava, perché secondo loro ero stata io ad ammazzare Luigi Tenco, invece è stata anche la giuria. La mia canzone arrivò prima al giudizio popolare, mentre la giuria di qualità era formata dai giornalisti della sala stampa e questi giornalisti hanno ripescato 'La rivoluzione' di Gianni Pettenati e non quella di Tenco, quindi, mi chiedo, la colpa di chi è stata, del popolo o della giuria?". In quel momento la cantante aveva già dichiarato di non aver "mai creduto a quel biglietto lì (rinvenuto accanto al corpo di Tenco, ndr)". E ricorda:"Il fratello mi aveva telefonato per dirmi: 'So in quale stato si trova, le posso assicurare che mio fratello non ha scritto quel biglietto, quella non è la sua calligrafia'. Quando scesi nella hall, c'era Sandro Ciotti che mi disse 'Orietta sono amico da anni di Luigi, prima di tutto ci sono degli errori d'ortografia che non avrebbe mai fatti, poi non è proprio il tipo da essere invidioso, lui era superiore a queste cose'".
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