televisione
Torna Report stasera in tv alle 20.30 su Rai 3, domenica 23 novembre. Sigfrido Ranucci inizierà la puntata con l’inchiesta Miracolo italiano, che farà luce sulle lunghe liste d’attesa per visite ed esami. Il ministro Schillaci ha avviato una raccolta dati completa di tutte le Asl italiane per individuare le strutture meno efficienti, valutare la gravità dei ritardi e migliorare il coordinamento delle agende.
I dati dettagliati, che avrebbero dovuto essere pubblicati in un cruscotto online, non sono ancora disponibili a causa dell’opposizione di alcune Regioni. Report mostrerà per la prima volta i numeri reali delle liste d’attesa e svelerà i trucchi utilizzati da alcune Regioni per abbellire i dati ufficiali.
Lorenzo Vendemiale e Carlo Tecce presentano Fratelli di sport, un servizio che parte dal successo di Jannik Sinner e del movimento del tennis fino al centro sportivo Pino Daniele di Caivano. La puntata indaga sul ruolo del governo nella gestione dello sport attraverso la società pubblica Sport e Salute, che muove circa 500 milioni di euro all’anno. Documenti inediti e testimonianze esclusive rivelano come vengono scelti i dirigenti e quali possibili conflitti di interesse siano presenti.
In Non si butta via niente, Giulia Innocenzi, con la collaborazione di Greta Orsi, denuncia le pratiche illegali in un macello in provincia di Mantova. Pacchi di carne scaduti venivano scongelati, raschiati, riconfezionati con nuove etichette e dati falsificati. Le immagini sono state inviate all’Ats Valpadana, che è intervenuta prontamente. L’inchiesta cerca di rispondere a domande cruciali: chi ha acquistato quella carne? Chi gestiva il macello? Da quanto tempo era attivo questo sistema di riciclaggio?
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Infine, per Lab Report, Antonella Cignarale e Evanthia Georganopoulou firmano Oltre il limite, un’inchiesta sugli investimenti italiani nell’istruzione universitaria. Rispetto agli altri 38 paesi membri dell’Ocse, l’Italia investe meno, risultando anche penultima in Europa per numero di giovani laureati. Tra le cause principali ci sono i costi troppo alti per gli studenti. Nonostante la legge limiti i contributi universitari al 20% del Fondo di Finanziamento Ordinario, molte università hanno superato questo limite, imponendo tasse troppo elevate e senza un calcolo univoco per rispettare la normativa.
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