LA VICENDA
Boris Becker il giorno della sentenza nell'aprile 2022
L'ex campione di tennis Boris Becker torna a parlare del carcere a Verissimo. E' stato uno dei più grandi tennisti del mondo a cavallo degli anni '80 e '90 e, nell'aprile 2022, è stato condannato da un tribunale di Londra a due anni e mezzo di reclusione per bancarotta e reati fiscali. Becker è stato accusato di aver trasferito illecitamente grandi quantità di denaro e aver nascosto beni dopo essere stato dichiarato fallito. Il tre volte campione di Wimbledon è stato condannato all'inizio per quattro capi d'accusa, e ai sensi della legge sull'insolvenza rischiava una pena massima di sette anni di carcere.

È stato scoperto che il 54enne tedesco ha trasferito centinaia di migliaia di sterline dopo il fallimento del giugno 2017 dal suo conto aziendale ad altri conti, compresi quelli della ex moglie Barbara e della moglie da cui si era separato, Sharlely 'Lilly' Becker. Becker è stato anche condannato per non aver dichiarato una proprietà in Germania e aver nascosto un prestito bancario di 825mila euro e azioni di un'azienda tecnologica. La giuria della Southwark Crown Court di Londra lo ha assolto da altri 20 capi di imputazione, comprese le accuse di non aver consegnato i suoi numerosi premi, tra cui due trofei di Wimbledon e una medaglia d'oro olimpica.

Becker il giorno della sentenza si è presentato in tribunale con una cravatta a righe nei colori viola e verde di Wimbledon, entrando mano nella mano con la fidanzata Lilian de Carvalho Monteiro. L'ex tennista, sei volte vincitore di tornei del Grande Slam, ha negato tutte le accuse, dicendo di aver collaborato con amministratori incaricati di proteggere i suoi beni - anche offrendo la sua fede nuziale - e di aver agito su consiglio di esperti. All'udienza, il pubblico ministero Rebecca Chalkley ha detto che Becker ha agito "deliberatamente e in modo disonesto" e che stava ancora "cercando di incolpare gli altri". L'avvocato difensore Jonathan Laidlaw ha chiesto clemenza, dicendo che il suo cliente non aveva speso soldi per uno "stile di vita sontuoso" ma piuttosto per il mantenimento dei figli, l'affitto e le spese legali e aziendali. Becker, ha detto alla corte, ha subito "pubbliche umiliazioni" e non ha potenziali guadagni futuri.

Il fallimento di Becker è derivato da un prestito di 4,6 milioni di euro (5 milioni di dollari) da una banca privata nel 2013, oltre a circa 1,6 milioni di dollari presi in prestito da un uomo d'affari britannico l'anno successivo, secondo la testimonianza al processo. In tribunale, Becker ha detto che i suoi 50 milioni di dollari di guadagni in carriera sono stati prosciugati da un "divorzio costoso" e dai debiti. L'ex campione, che vive nel Regno Unito dal 2012, è salito alla ribalta internazionale nel 1985 all'età di 17 anni, quando è diventato il primo giocatore non testa di serie a vincere il titolo di Wimbledon in singolare, e in seguito è salito al numero 1 della classifica mondiale.
Come riferito dalla Bild, nel dicembre 2022 (estradato nella nativa Germania dopo aver scontato i primi otto mesi di pena), Becker ha ricevuto circa 515.000 euro per raccontare la sua esperienza in carcere all'emittente televisiva Sat.1. L'ex campione di Wimbledon è stato brutalmente onesto nell'intervista. “Non sei nessuno in prigione. Sei solo un numero, il mio era A2923EV", ha detto Bum Bum nel corso di alcune anticipazioni riportate sulla stampa tedesca, nel ripercorrere i mesi trascorsi dietro le sbarre in Gran Bretagna. "Non mi chiamavo Boris. Ero un numero e a loro non frega un c...o di chi sei", ha aggiunto Becker. Nonostante tutto, Becker ha tracciato un bilancio molto positivo dell'esperienza vissuta. "Penso di aver riscoperto la persona che ero. L'intera faccenda mi ha insegnato qualcosa di importante e buono. E alcune cose accadono per una buona ragione", ha dichiarato ancora. Becker è apparso dimagrito in modo significativo dopo essere stato rilasciato e nell'intervista si è presentato con i capelli corti e abito scuro. Nel corso dell'intervista, l'ex campione tedesco ha raccontato come la prigione di Wandsworth dove è stato rinchiuso ospitava anche molestatori sessuali e assassini. Il suo timore era proprio di finire in una cella collettiva.
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