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IL PERSONAGGIO

Quando Ornella Vanoni si trasferì a Spoleto: scopri il legame con l'Umbria e l'amore ritrovato

Annalisa Ercolani

22 Novembre 2025, 09:36

Quando Ornella Vanoni andò a Spoleto: scopri il legame con l'Umbria e l'amore ritrovato

Ornella Vanoni e Spoleto

È morta a 91 anni nella sua casa di Milano la sera del 21 novembre Ornella Vanoni, voce inconfondibile e icona della musica italiana. La sua carriera, che ha attraversato generazioni e generi diversi, è stata sempre guidata da un’integrità artistica rara, capace di unire talento, carisma e fascino naturale, trasformando ogni esibizione in un piccolo rito unico.

Nella vita privata, Vanoni ha amato intensamente ed è stata altrettanto amata. Un solo matrimonio e un figlio, Cristiano, testimoni di un percorso sentimentale vissuto con profondità e autenticità.

Giorgio Strehler e gli anni della scoperta

Tra le relazioni più ricordate, quella con il celebre regista teatrale Giorgio Strehler, durata circa un anno nel 1953. "Mi conosceva molto bene, io ero fragilissima e timidissima", aveva raccontato Vanoni al Corriere della Sera. "La forza di salire su quel palco me l’ha data lui. Quando mi disse che ero troppo fragile, io andai comunque. In un certo senso ho dovuto violare la mia natura ritrosa, la mia timidezza". Ricordava con tenerezza anche il loro primo incontro: "Avevo 19-20 anni, ero a Santa Margherita con mia madre. C’era un uomo con i capelli già bianchi: era lui. Mi viene in mente che forse mi ha amata subito, da allora".

Vanoni descriveva Strehler come un maestro totale, anche nella sfera privata: "Se c’era da sperimentare, mi affidavo. Se erano le droghe, mi allineavo. Se ami qualcuno, non lo lasci mai solo. In quel periodo storico, ogni tabù era sotto osservazione e gli scheletri uscivano dall’armadio".

"La prima volta che mi disse ‘ti amo da impazzire’ fu come se si fosse rotto il carapace in cui ero imprigionata. Mi sentivo davvero amata alla follia. E essere amate alla follia è bellissimo", raccontava Vanoni, che ricordava anche la fine della relazione: "Se il tuo uomo ti** cocaina, non puoi rimproverarlo ogni volta: o ti metti in pari, o finisce tutto. Io ho bisogno di essere calmata, non eccitata. Così lasciai Strehler e andai a Spoleto, nel mondo di Visconti, dove ebbi un breve flirt con Renato Salvatori".

Il soggiorno a Spoleto

Il trasferimento a Spoleto significò per Vanoni entrare in un nuovo circuito artistico e umano, quello che lei stessa definì come "il mondo di Visconti". Qui visse una breve storia con Renato Salvatori, celebre attore di Poveri ma belli, un flirt che lei stessa ha descritto come rapido e senza grande importanza ma che suscitò la gelosia di Strehler — la quale però era ormai la spia di una relazione già conclusa.

Il "mondo di Visconti" rappresentava un universo di raffinatezza, cultura e rigore artistico. Visconti era noto per la sua attenzione ai dettagli, per la sua passione per la letteratura, la musica e il teatro, e per la capacità di attrarre intorno a sé attori, scrittori e intellettuali di grande spessore. Il suo ambiente era meno caotico e meno eccitato rispetto a quello di Strehler, che Vanoni descriveva come segnato da eccessi e turbolenze. Spoleto, con il Festival dei Due Mondi, era un luogo di incontro tra teatro, musica, arte e cultura internazionale, dove Visconti esercitava un’influenza profonda.

Per Vanoni, significava anche una dimensione più stabile, meno ossessiva e meno dominata dai vizi e dalle gelosie che aveva vissuto accanto a Strehler. Era un ambiente che offriva opportunità artistiche, ma anche una certa tranquillità e un approccio più “calmato” alla vita e al lavoro. Spoleto, con il suo clima culturale e la presenza di figure come Visconti, rappresentava per lei una sorta di rifugio e di rinnovamento personale. Ornella Vanoni lascia un’eredità artistica immensa, fatta di musica, personalità e storie che resteranno indelebili nella memoria degli italiani.

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