televisione
Rosario Fiorello e Fabrizio Biggio
La Pennicanza non fa dormire, anzi! Fiorello e quell'altro con i baffi come dice lui, Fabrizio Biggio, non ne sbagliano una e portano una ventata di freschezza e divertimento sul 202 con la visual radio. Questa è la dimostrazione che non servono studi televisivi immensi, che cambiano look alla velocità della luce. Ciò che è necessario sono i conduttori e ancora una volta Fiorello e Biggio fanno strike. Nel programma è presente un pubblico giovane, che applaude e sorride in maniera spontanea, senza essere mai forzato da circostanze. Sulle storie Instagram inoltre è arrivato l'annuncio per cercare nuovi volti: "Sei uno studente universitario e vuoi partecipare come pubblico a La Pennicanza? Invia una mail a pennicanza@rai.it".
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Il programma funziona perché vengono trattate tematiche attuali, lette da vari giornali, ma colorate sempre da quella ironia firmata Fiorello. In un mondo storto come quello odierno, fatto da violenza, guerre e storie che fanno rabbrividire, è fondamentale qualcuno che racconti altro. Questo non significa chiudere gli occhi e ignorare, ma staccare un attimo la spina, concedendo poi il giusto spazio a questi argomenti a chi sa raccontarli in maniera approfondita e degna. Fiorello inoltre porta ospiti, inventa ospiti. Sono lui e Biggio, ma in realtà sono mille. Dal delfino di Venezia al fratello di Sinner, passando per Al Bano a personaggi strampalati, come poeti dimenticati dal mondo. Per non parlare delle infinite rubriche: da A casa di chi a Fiorello canta bene. Inoltre il programma viene arricchito dalla musica dal vivo, firmata dal maestro Enrico Cremonesi, protagonista anche lui di siparietti comici con Fiorello e Biggio.
Non deve chiaramente passare il messaggio che comicità e novità vincono sempre, serve sicuramente tanta esperienza passata e una capacità di intrattenere. Per questo Fiorello vince ancora, che sia tv, radio, il risultato non cambia. Ora bisogna solo capire, come mai non è stato dato più spazio, perché La Pennicanza merita. Insomma, qui la qualità trova casa e non si disperde nel qualunquismo televisivo che spesso si trova. L'obiettivo non è spiegare, ma capire il messaggio, il taglio che i conduttori scelgono, quello che in fondo riesce a conferire autenticità e riconoscibilità.
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