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CURIOSITA'

Scopri le abilità che stanno scomparendo nel mondo moderno: un viaggio tra memoria e cambiamento

Annalisa Ercolani

15 Novembre 2025, 17:07

Scopri le abilità che stanno scomparendo nel mondo moderno: un viaggio tra memoria e cambiamento

La nostra epoca è segnata da un progresso tecnologico travolgente, che offre infinite possibilità ma spesso lascia sul campo molte delle competenze che per generazioni hanno rappresentato la normalità del vivere quotidiano e dell’autonomia personale. Oggi, mentre le macchine digitali e gli algoritmi si occupano di molte incombenze un tempo considerate basilari, ci si accorge che una serie di abilità, discrete ma preziose, stanno silenziosamente scomparendo dal tessuto sociale.

Scrivere in corsivo, ad esempio, era una vera arte nelle scuole di ieri, sinonimo di personalizzazione e di cura nello scrivere a mano. Oggi questa pratica viene trascurata, tanto da rendere la lettura e la scrittura in corsivo quasi un enigma per molti ragazzi digitali, abituati a tastiere e schermi touch. Allo stesso modo, la capacità di leggere un orologio analogico, distinguendo ore e minuti dalle lancette, appare oggi come una piccola impresa per chi frequenta aule dove gli schermi digitali hanno rimpiazzato le vecchie pareti piene di orologi meccanici.

L’arte di usare una mappa cartacea ha ceduto il passo al GPS, che guida ovunque e in qualsiasi momento. Orientarsi senza l’aiuto del navigatore sta diventando una rarità e la capacità di memorizzare percorsi e numeri di telefono sembra ormai un ricordo del passato. Oggi si memorizza ben poco: persino i numeri essenziali vengono delegati alla rubrica digitale, portando molti adulti a non conoscere più nemmeno il proprio recapito.

Il calcolo mentale, un tempo esercitato nei piccoli acquisti quotidiani e nei giochi d’infanzia, cede il passo a calcolatrici portatili di ogni tipo. Di fronte a una semplice addizione, spesso lo smartphone viene chiamato in soccorso, impoverendo quella rapidità di pensiero che era abitudine quotidiana. La guida delle auto con cambio manuale è un altro esempio: una volta era la norma, mentre oggi la diffusione delle auto automatiche sta cancellando la necessità di imparare a cambiare marcia, con una riduzione drastica delle nuove patenti su vetture tradizionali.

Abilità manuali come il cucito e la riparazione dei vestiti sono sempre più rare: la maggioranza delle persone preferisce sostituire un capo guasto piuttosto che aggiustarlo con ago e filo. Questa tendenza si riflette anche nella scomparsa della fotografia analogica e della radio tradizionale, strumenti legati a gesti e ritualità che hanno lasciato spazio a soluzioni immediatamente digitali.

Un tempo il codice Morse era il linguaggio fondamentale della comunicazione a distanza, oggi resta quasi solo nella memoria degli appassionati. Lo stesso destino tocca alla lettura dei giornali cartacei, rituale del mattino ormai sostituito da una rapida occhiata alle notifiche dello smartphone. Anche le lettere scritte a mano, cariche di emozioni, sono una rarità in un mondo che preferisce la velocità di una chat o un messaggio digitale.

Il navigatore satellitare, ancora una volta, contribuisce a far scomparire l’abilità di orientarsi senza voce guida, mentre la fotografia su pellicola, con il fascino dell’attesa per la stampa, è stata quasi completamente soppiantata da immagini digitali che si accumulano senza memoria. Il sapere come usare una bussola per trovare il nord e come orientarsi nella natura sta svanendo, lasciando spazio a una dipendenza sempre nuova dai dispositivi tecnologici.

Sul fronte della scrittura, l’abitudine a scrivere senza autocorrezione automatica ha reso molti insicuri sull’ortografia di base. Anche le piccole riparazioni domestiche – dalla lampadina al sifone, dal filo all’interruttore – diventano sempre più terra di nessuno: si chiama il tecnico al primo problema. La scrittura a mano, lenta e sempre meno leggibile, perde terreno a favore della tastiera, sacrificando anche la capacità di memorizzazione e organizzazione del pensiero.

Infine, il telefono fisso, compagno fedele di generazioni, scomparso da quasi tutte le case, sostituito da cellulari personali che spesso non permettono più nemmeno di riagganciare la cornetta con quel gesto che sapeva di casa.

Queste abilità raccontano una trasformazione silenziosa ma profondissima: esprimono la perdita di una memoria fatta di gesti, ragionamento e artigianato individuale. Rappresentano, forse, il rovescio della medaglia rispetto a una modernità che offre tantissimo ma rischia di impoverire il nostro patrimonio di esperienze e autonomie. Forse la consapevolezza di ciò che stiamo lasciando indietro potrebbe spingerci a recuperare, in parte, il valore del fare con le nostre mani e con la nostra mente, per costruire – anche solo ogni tanto – il piacere di saperci affidare solo a noi stessi.

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