Il personaggio
Nek
In un marasma di autotune e post produzione, la voce di Nek risuona ancora con il timbro inconfondibile che ha dominato le classifiche degli anni '90 e non solo. Da cantante a mentore, stasera l'artista si prepara a debuttare tra la giuria di The Voice Senior, in un ruolo che perseguirà con l'obiettivo "di insegnare qualcosa ma anche di imparare molto. Suonerò con i nostri talenti, canterò con loro, voglio divertirmi e cercare di offrire loro quel mestiere che ho imparato in anni e anni di palco. E di errori", rivela in un'intervista a Tvblog. Quegli errori che ora Nek apprezza e ricorda con un velo di nostalgia, legati in particolare al suo primo concerto: "Sassuolo, una trentina di persone. Non ho band, non ho gruppo, sono da solo con un mangianastri che per l'appunto dopo pochi secondi si è mangiato il nastro. Concerto finito. Carriera finita? No, si va avanti. Si cercano faticosamente altre strade, altre occasioni, altri maestri e altri partner. La musica ti porta sempre avanti".
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Quando si parla di mentori, è difficile non pensare al maestro Peppe Vessicchio, scomparso lo scorso 8 novembre all'età di 69 anni a causa di una polmonite interstiziale. Al suono del suo nome, Nek ricorda una citazione che il direttore d'orchestra gli disse una volta: "Una frase che mi è rimasta impressa dentro… ‘La musica, come la sapienza di Dio, unisce le cose del cielo e della terra’. Un uomo di una altezza tale da essere in grado di comunicare le cose più complesse nel modo più semplice e diretto, senza sembrare mai tronfio o arrogante. Insegnava senza mai ergersi al ruolo di maestro". E riferendosi a sé stesso aggiunge: "Mi piacerebbe avere anche una minima parte di questo dono straordinario. Darsi agli altri senza quasi che si accorgano di quello che stanno ricevendo. Persone così capitano una volta nella vita: e chi le affianca anche per poco tempo ne resta inevitabilmente affascinato".
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Oltre ai Senior, il cantante dovrà confrontarsi anche con i Kids in un'esperienza che lui stesso definisce "entusiasmante", ma da cui al tempo stesso è "un pò impaurito". "Lavorare con i ragazzi oggi non è facile. Hanno fretta, vogliono tutto e subito - aggiunge l'artista .- Io ho una ragazza di quindici anni, se la chiamo ragazzina so già che mi sgrida. Detesta l’idea di sbagliare, di non fare 100 al primo colpo. Ai ragazzi dobbiamo trasferire uno sguardo che è anche di accettazione verso se stessi. E trasferire loro il concetto che le strade non sono dritte, ci sono le curve: e si deve rallentare. E fare 80 e non cento magari è un risultato straordinario. E non essere pronti oggi, significa solo trovare un modo per essere pronti domani”.
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Era il 18 febbraio del 1997 quando Nek si è presentato sul palco dell'Ariston con "Laura non c'è", il famosissimo brano che lo ha consacrato a icona pop internazionale. Dietro al successo indiscusso della canzone si nasconde una storia realmente vissuta che il cantante ha rivelato in un'intervista al Corriere della Sera: "È una canzone autobiografica, con un riferimento molto personale. Tutti abbiamo incontrato una Laura nella nostra vita, è un'esperienza vissuta da tanti, il suo successo probabilmente arriva da lì. Laura ha fatto parte della mia vita e quando si è staccata da me mi è dispiaciuto: mi è rimasto l'amaro in bocca. Non l'ho più rivista".
Laura resta un lontano ricordo per il cantante che ora è felicemente sposato con Patrizia Vacondio, da cui nel 2011 ha avuto la figlia Beatrice. Oltre alla figlia di ormai 15 anni, c'è Martina Imarisio Neviani, la primogenita nata da una precedente relazione di Patrizia, ma così legata a Nek da portare anche il suo cognome.
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