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IL PERSONAGGIO

Chi è Charlotte Epstein, la coach di Trudy in La ragazza del mare: la vera storia della madre del nuoto femminile in America

Ilaria Albanesi

11 Novembre 2025, 20:50

Chi è Charlotte Epstein, la coach di Trudy in La ragazza del mare: la vera storia della madre del nuoto femminile in America

L'impresa di Gertrude Trudy Ederle, prima donna a completare a nuoto la traversata del canale della Manica, fu resa possibile anche grazie alla guida della sua allenatrice Charlotte Epstein. Definita la Madre del nuoto femminile in America, Epstein contribuì a rendere popolare la disciplina e allenò atlete olimpiche che infransero oltre cinquanta record mondiali.

Chi era Charlotte Epstein

Nata da Morris e Sara Epstein a New York nel settembre 1884, dimostrò fin da subito il suo amore per il nuoto - pur non diventando mai una nuotatrice professionista. Conosciuta come Eppie da amici, colleghi e campioni di nuoto, Epstein fondò - nel 1917 - la rinomata Women's Swimming Association di New York, lanciando la fama nazionale e internazionale delle nuotatrici americane all'inizio del XX secolo.

L'associazione Nuoto Femminile

Fondata nel 1917, l'idea della Women's Swimming Association nasce dall'amore per il nuoto di Epstein che, negli anni in cui lavorava come stenografa di tribunale, si unì insieme ad altre donne che desideravano nuotare dopo il lavoro per fare esercizio fisico. Nel 1914 Epstein fondò la National Women's Life Saving League per promuovere la disciplina tra donne e ragazze.

Alla WSA, Charlotte dimostrò le sue straordinarie capacità come team manager del club di nuoto, e poi come presidente nel 1929. Al suo fianco Louis de B. Handley, che divenne allenatore di nuoto nell'associazione. Sotto la loro guida, le atlete della WSA ottennero grandi successi nelle competizioni nazionali e internazionali, e stelle del nuoto come Gertrude Ederle, Aileen Riggin ed Eleanor Holm riuscirono a formarsi grazie al prezioso contributo di Epstein e Handley.

Epstein e i Giochi Olimpici

Charlotte Epstein svolse un ruolo cruciale nel permettere alle donne americane di partecipare ai Giochi Olimpici e di competere per le medaglie. Infatti, Epstein fu team manager e accompagnatrice ufficiale della squadra femminile statunitense di nuoto alle Olimpiadi del 1920, la prima volta in cui le donne furono ammesse a gareggiare ai Giochi.

La campionessa di tutti Aileen Riggin - medaglia olimpica nel 1920 e nel 1924 -, una delle atlete dell'associazione, ricordò l'importanza di Epstein nell'aver dato a lei e ad altre colleghe l'opportunità di partecipare ai Giochi nel 1920: "Eravamo le tre concorrenti più giovani, 14 e 15 anni, e questo sembrò suscitare grande scalpore tra i dirigenti. Dissero - ricorda Riggin - che non c'era assolutamente modo che avrebbero portato delle bambine alle Olimpiadi".

Epstein si batté contro i funzionari olimpici. Secondo Riggin, "La nostra manager, Charlotte Epstein, e altre donne andarono dal comitato e presentarono un reclamo. Fu una discussione accesa ma alla fine vincemmo e i membri del comitato dissero che ci avrebbero lasciate andare". Alle Olimpiadi del 1920 - che si svolsero ad Anversa, in Belgio - le nuotatrici del WSA dominarono: Aileen Riggin vinse la medaglia d'oro nei tuffi artistici olimpici all’età di quattordici anni ed Ethelda Bleibtrey conquistò medaglie d'oro nel nuoto.

Politica e attivismo

Determinata a far crescere l'associazione, Epstein si impegnò senza osta nel trovare piscine dove le atlete potessero allenarsi, nell'organizzare trasferte per le competizioni e nel raccogliere fondi per i campionati nazionali a cui le nuotatrici della WSA potevano partecipare. Fino alla sua morte, Epstein mantenne il suo ruolo nella WSA e in altre importanti organizzazioni di nuoto, promuovendo il nuoto competitivo femminile.

Nel 1936 rifiutò di prendere parte ai Giochi Olimpici di Berlino perché contraria alla partecipazione americana. In segno di protesta contro le politiche naziste, si ritirò dal Comitato Olimpico Americano. Già nel 1935, Epstein aveva presieduto il comitato per il nuoto incaricato delle selezioni per la seconda Maccabiade di Tel Aviv, spesso chiamata le Olimpiadi ebraiche.

In riconoscimento dei suoi meriti, il 26 giugno 1939 il Comitato Olimpico Americano pubblicò una "Risoluzione sulla morte di Miss Charlotte Epstein". Nella dichiarazione si sottolineava che Epstein "ottenne riconoscimenti nazionali e internazionali per il ruolo svolto nello sviluppo di molte nuotatrici e tuffatrici, così come per le sue straordinarie capacità organizzative".

Nel 1974, per onorare i suoi successi nello sviluppo del nuoto femminile, la International Swimming Hall of Fame inserì Charlotte Epstein tra i Contributor. Morì a New York nel 1938. Epstein diede un contributo significativo alla storia del nuoto femminile americano e alla storia dei Giochi Olimpici.

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