Attualità
Infobulimia è il nuovo neologismo della lingua italiana registrato dall'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani. Definito come "la circolazione di una quantità sovrabbondante di informazioni che produce un sovraccarico cognitivo in chi le cerca e vi accede, con effetti di confusione e frustrazione", il termine - sempre più diffuso nell'uso comune - descrive un fenomeno presente nella comunicazione attuale, caratterizzato da flussi incessabili e continui di notizie che, anziché agevolare la comprensione, alimentano una fame inesauribile di informazioni, che si traduce spesso con una sensazione di sovraccarico mentale.
Il termine richiama l'espressione inglese overload coniata dal politologo Bertram Myron Gross per indicare una situazione in cui si ricevono troppe informazioni allo stesso momento, tanto da non poter ragionare con lucidità.
Negli ultimi venti anni il termine infobulimia è stato utilizzato in diversi contesti - come riporta Italpress -, a partire da quello legato alle psicopatologie associate alla dipendenza da connessione, dove si riferisce alla ricerca compulsiva di informazioni. Nell'ambito mediatico, si usa per indicare "la massa di notizie che il sistema dei media ingerisce a ciclo continuo e che immediatamente rigetta senza elaborazione", come sottolineato da Leonardo Mala su Repubblica.it. La parola è stata più recentemente utilizzata per riferirsi alle ricerche online che si traducono "in un dispendio di tempo, energie e frustrazione", come osservato da R. Guelfi e F. Saviano (goWare, 2024).
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