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Norcia ha di nuovo la sua basilica. Il ministro Giuli: "Terremoto diventa occasione di riscatto"

Venerdì 31 ottobre riapre i battenti la chiesa dedicata a San Benedetto e interamente ricostruita dopo il sisma del 2016

Gabriele Burini

31 Ottobre 2025, 11:25

Norcia ha di nuovo la sua basilica. Il ministro Giuli: "Terremoto diventa occasione di riscatto"

Nove anni, 3.289 giorni dopo quel terremoto che il 30 ottobre 2016 distrusse l’Italia centrale e la Valnerina, Norcia riabbraccia la sua basilica, “rinasce e ritrova la sua identità, anche se non l’aveva mai smarrita”. La frase più potente di un pomeriggio denso di emozioni arriva da Alessandro GiuliGiovedì 30 ottobre, il ministro della Cultura ha partecipato alla presentazione dei lavori della chiesa e alla riapertura delle porte. Erano le 18.40 quando la città di San Benedetto ha lasciato partire un forte applauso per riprendersi tutto quello che il sisma gli aveva tolto. “Ma se allora si salvò solo la facciata - ha spiegato il ministro - oggi ci stringiamo intorno a un centro di gravità. La basilica, restituita al mondo intero, ci consente di leggere tutte le vicissitudini subite da questa terra. Queste cicatrici ci devono rendere orgogliosi, perché è grazie alle cicatrici che oggi la basilica torna a essere un punto di riferimento per Norcia, l’Umbria e l’Italia intera. Norcia è a valle delle genti forti: voi siete la personificazione della forza, nervo e orgoglio dell’Italia appenninica, e questo evento traumatico si è trasformato in un’occasione di riscatto”.

Alla presentazione dei lavori e alla riapertura della basilica, sotto un cielo che ha minacciato pioggia per tutto il pomeriggio senza che però una goccia d’acqua rovinasse una giornata così carica di significato, hanno preso parte anche il commissario straordinario per la Ricostruzione, Guido Castelli, la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, il sindaco di Norcia, Giuliano Boccanera, l’arcivescovo delle diocesi di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, e il presidente del consiglio di amministrazione di Eni, Giuseppe Zafarana. Proprio il primo cittadino, nel fare gli onori di casa, ha spiegato che “oggi la rinascita è realtà. Quando crollò il cuore della cripta, molti pensavano che Norcia non si sarebbe rialzata. Ma noi siamo duri, e il cantiere avviato nel 2021 è simbolo di caparbietà per tutto il popolo, che non ha mai smesso di lottare. Norcia è il luogo in cui San Benedetto ha iniziato il suo Ora et Labora. Lui ci ha insegnato che dalla ricostruzione può nascere un mondo migliore. Oggi stiamo ricostruendo speranza e dignità. Questa città è viva, resiste e rinasce. E quando le porte della basilica si riapriranno, tutti sapranno che qui l’Italia ha dimostrato ancora una volta la sua grandezza”.

La governatrice Proietti ha quindi sottolineato come la riapertura della basilica rappresenti un messaggio di speranza “per tutto il continente, visto che San Benedetto è patrono d’Europa. Qui siamo nel cuore del Cuore verde d’Italia. Io devo ringraziare chi ci ha preceduto, due nomi su tutti: la già presidente Donatella Tesei e il già commissario Giovanni Legnini (entrambi presenti nella sala DigiPass, ndr), perché noi abbiamo preso un testimone e facciamo il nostro meglio, ma se non ci fosse stato qualcuno prima a passarcelo, non saremmo qui. E poi voglio mandare un messaggio ai più giovani: la gente di queste montagne, della Valnerina, ha un cuore incredibile, io ai ragazzi chiedo di avere fiducia nell’Umbria che qui, oggi, riparte”.

Il salto indietro nel tempo lo ha fatto, meglio di tutti, monsignor Boccardo: “Nove anni fa guardavamo le pietre, oggi le vediamo rimesse una sopra l’altra. E’ stata un’impresa, ma tutto quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto per chi verrà dopo di noi. A Norcia da qualche giorno si è costituita la consulta dei giovani, è un bel segnale. Dalla basilica restituita e ritrovata mi piace raccogliere un messaggio: le macerie, quelle materiali e umane, non devono avere l’ultima parola. Solo unendo le forze, superando interessi personali o di parte, impegnandoci insieme, si riesce a realizzare qualcosa che suscita ammirazione e riesce a generare vita”.

“Se ieri quella facciata era custode di speranza - ha aggiunto il commissario Castelli - oggi la basilica ci ricorda che dalle macerie può generarsi di nuovo la speranza. A dircelo è un esperto di ricostruzione come San Benedetto, che si è occupato della ricostruzione di molti territori dopo la caduta dell’impero romano. Ed è proprio il patrono di Norcia a ricordarci che per le ricostruzioni non servono solo le pietre, ma anche le comunità. Siamo sulla strada giusta, dobbiamo dare la giusta conferma al cambio di passo della ricostruzione perché si tratta della vita delle persone”.Il presidente del Cda di Eni, Zafarana (l’azienda ha finanziato parte dei lavori e ha curato l’illuminazione della basilica, ndr) ha ringraziato “chi ha concorso a fare questi lavori: ognuno, nell’ambito delle proprie competenze, ha dato un contributo significativo”. Se oggi "Norcia rinasce” (il titolo che ha dato il ministro Giuli al termine del pomeriggio, rimettendo per un attimo i panni del giornalista), è anche grazie a giornate come questa.

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