LA STAGIONE "NOTE VERE"
 
									
Nell’ambito della stagione concertistica "Note Vere" organizzata dall'associazione Filarmonica Umbra di Terni, venerdì 31 ottobre alle ore 21 il Teatro della Concordia di Monte Castello di Vibio accoglierà un recital dedicato alle canzoni di Enrico Caruso, icona mondiale del belcanto e autore di melodie di raffinata eleganza.
rotagonista della serata sarà il tenore Mark Milhofer, affiancato al pianoforte da Marco Scolastra. Considerato tra i tenori più duttili della sua generazione, Milhofer spazia con naturalezza dal barocco di Monteverdi al romanticismo di Rossini e Puccini, fino alla contemporaneità di Britten ed Eötvös. Formatasi alla Guildhall School of Music and Drama di Londra, la sua carriera lo ha portato su palcoscenici di primo piano come la Staatsoper di Berlino, il Royal Opera House di Londra e il Teatro alla Scala di Milano, con collaborazioni al fianco di direttori quali Diego Fasolis e Zubin Mehta. La critica ne ha descritto la voce come "gentilmente vibrante" e la presenza scenica come "comunicativa".

Pianista di spicco nel panorama italiano, Scolastra ha studiato al Conservatorio “F. Morlacchi” di Perugia, perfezionandosi con Aldo Ciccolini ed Ennio Pastorino. Ha suonato in sale prestigiose, dalla Carnegie Hall di New York al Musikverein di Vienna, fino al Teatro Regio di Parma, e ha collaborato con figure di rilievo quali Yuri Bashmet e Riccardo Muti. La sua cifra interpretativa si distingue per tecnica impeccabile e fine sensibilità, capace di esaltare ogni pagina del repertorio.
Il programma, intitolato ENRICO CARUSO. LE SUE CANZONI, ripercorre alcune fra le melodie più rappresentative della prima metà del Novecento, alternando pagine celebri a rarità: da Adorables Tourments (1907) a Mattinata di Leoncavallo, da Vieni! di Luigi Denza a Tiempo Antico e Sotto il ciel. Il percorso intreccia poesie e musiche in italiano, francese, inglese e spagnolo. Non mancano brani composti o co-firmati dallo stesso Caruso, tra cui Souvenirs d’un concert e Thoughts of You, che ne rivelano il talento creativo oltre a quello interpretativo. L’improvvisazione di Roberto Piana su Era de maggio crea un ponte ideale tra la tradizione carusiana e la sensibilità musicale contemporanea. Il recital si propone come un omaggio alla voce poetica di un’epoca, capace di raccontare amore, nostalgia e memoria con una scrittura che fonde poesia popolare e raffinatezza musicale, restituendo al pubblico la grandezza e l’eleganza del mito di Enrico Caruso.
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