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La storia del cappello da strega, dalle persecuzioni fino ad Halloween

Samira Solimeno

30 Ottobre 2025, 21:07

La storia del cappello da strega, dalle persecuzioni fino ad Halloween

Minerva McGranitt e illustrazione di una Alewife inglese

Il cappello da strega è uno dei simboli più riconoscibili a livello universale, tanto da riuscire ad evocare quello che rappresenta senza essere indossato. Oggetto di persecuzione associato al male e alle donne perfide, oggi il cappello da strega ha subito un processo di risignificazione soprattutto grazie alla festa di Halloween e a numerose rappresentazioni nella cultura popolare, ma la sua nascita è molto diversa e risale ad uno dei periodi più bui della storia occidentale.

Esempi di cappello a punta risalgono a diverse epoche in diverse parti del mondo: per esempio nell'antica Persia i ministri del culto indossavano un cappello a punta. A partire dal 1215 in Europa diventa prima associato alla discriminazione, quando gli ebrei erano tenuti ad indossare un copricapo a forma di imbuto, detto cappello giudaico e poi successivamente diventa un accessorio alla moda con l'hennin copricapo a cono indossato dalle nobili nordeuropee.

Sebbene il cappello conico sia comparso in diverse parti del mondo e in diversi periodi storici, la sua associazione all'iconografia della strega risale molto probabilmente ad un'altra immagine, quella delle Alewife, donne inglesi che gestivano le birrerie, dette Ale Houses. Le Alewife erano il prototipo del mito della strega: nubili o vedove, indipendenti, esperte di rimedi naturali e vestite rigorosamente di nero. Caratteristica di queste figure erano infatti cappelli neri a punta associati ad abiti scuri indossati per essere riconoscibili nella folla.

Così quando nel 1484 Papa Innocenzo VIII con la bolla Summis Desiderantes, ordina di inquisire e uccidere tutte le streghe d’Europa le Alewife diventano il simbolo della caccia alla streghe portata avanti fino al XVIII secolo e restano associate per sempre all'iconografia della strega.

Oggi, il cinema e le opere per il piccolo schermo hanno contribuito a ridefinire l'iconografia del cappello da strega in una luce positiva, rendendolo uno degli oggetti più desiderati durante la stagione di Halloween. Negli anni l'accessorio è diventato associato a personaggi femminili molto amati come Samantha nella sigla di apertura della sitcom Vita da strega (1964-1972), ma anche la professoressa Minerva McGrannitt nella saga di Harry Potter.

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Perfino una delle prime apparizioni sul grande schermo del cappello da strega dalla connotazione negativa, quella della Strega Cattiva dell'Ovest ne Il mago di Oz, è stata oggi completamente ribaltata grazie al personaggio di Elphaba protagonista della saga di Wicked, tratta dall'omonimo musical di Broadway, diventando un simbolo di rivendicazione femminile.

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