Royal Family
La Royal Lodge di Windsor, quella villa di 30 stanze immersa nel lusso e parte della Crown Estate – ovvero di proprietà pubblica – continua a essere al centro di una tempesta che minaccia di travolgere la monarchia britannica. Emily Maitlis, la giornalista e podcaster nota per l'intervista al principe Andrea su Newsnight riguardo allo scandalo Epstein, ha recentemente dichiarato che la famiglia reale sta finalmente iniziando a "capire" l'ira del pubblico. Una polemica alimentata da accuse sempre più lunghe e sordide nei confronti di Andrea, ma soprattutto dal fatto che lui e la sua ex moglie Sarah Ferguson, nota come Fergie, continuino a vivere in un castello di cristallo finanziato dai contribuenti.
Questa settimana, nel suo podcast, Maitlis ha rivelato che sarebbe stato il principe William a prendere le redini della situazione, minacciando le sue cugine, la principessa Eugenie e la principessa Beatrice, di privarle del titolo se non avessero convinto i loro genitori a lasciare la Royal Lodge. Una voce che, secondo fonti attendibili vicine alla corona, si è rivelata categoricamente falsa. Al di là di questo episodio travisato, William "si sta dimostrando un osso duro molto più duro di suo padre", scrive A.N. Wilson sul Daily Mail. Il Re infatti, in più occasioni ha lasciato intendere chiaramente che Andrea avrebbe dovuto rinunciare alla Royal Lodge, ma "non ha mai trovato il coraggio di cacciarlo". A tal proposito, è necessario sottolineare che secondo gli esperti di diritto, il contratto di locazione di Andrea per la proprietà ha ancora decenni di validità, ma questo "non conta nulla di fronte alla furia pubblica, che ha raggiunto il culmine", aggiunge Wilson.
In queste circostanze, è necessario tenere a mente che quando "arriverà il triste giorno in cui verremo informati della morte dell'attuale re, il futuro della monarchia britannica sarà nelle mani di William e Kate. Non possono permettersi di essere gentili con Andrea – prosegue l'esperto .- Devono essere brutali, per salvare l'istituzione stessa. Quello che era iniziato come uno scandalo sessuale si è trasformato in una controversia patrimoniale. Ora è una vera e propria piaga per la famiglia reale".
Il nocciolo della questione è che non sembra esserci "alcun motivo per cui le Crown Estates, ovvero le finanze pubbliche, debbano continuare a finanziare le abitazioni di Andrea e Fergie", si legge nell’articolo. Fin dai tempi della regina Vittoria, la monarchia ha sfumato i confini tra le proprietà concesse in prestito – come le case e gli edifici "di grazia e favore" che appartengono alla famiglia reale nell'ambito delle loro funzioni, inclusi il Castello di Windsor e Buckingham Palace – e i luoghi di loro proprietà privata. Le immense tenute di Sandringham e Balmoral sono di proprietà personale della Casa di Windsor. In ciascuna di queste, ci sono moltissime case in cui Andrea e Fergie, insieme o separatamente, potrebbero essere ospitati, a spese della loro ricchissima famiglia (o ex famiglia, nel caso di Fergie). È una vecchia questione. Elisabetta II fu una fedele funzionaria dello Stato per decenni e per questo gli inglesi non hanno mai sentito la necessità di indagare nelle finanze reali. Lo stesso principe Filippo, quando si ritirò dalla vita pubblica, scelse di farlo non in una proprietà della Crown Estate, bensì a Wood Farm, una casa modesta nella tenuta di Sandringham. Seguendo questi principi, è inevitabile pensare che "Andrea dovrebbe fare lo stesso".

(Elisabetta II e il principe consorte Filippo)
Le decisioni prese finora dal Re affondano in radici remote, legate in particolare all'educazione ricevuta. "Privilegiata", è l'aggettivo con cui l'esperto royal ha definito la formazione di Re Carlo, motivo per cui appare così "insensibile a qualsiasi percezione di ciò che il pubblico pensa della questione immobiliare reale". Lo stesso discorso non vale per il principe William, che invece ha assorbito perfettamente i valori trasmetti dalla nonna e dalla madre. Lady Diana infatti era solita portare il figlio tra "la gente comune e tra i senzatetto di Centre Point. Gli comprava pizze nella pizzeria locale di Kensington". La sua infanzia è stata dunque ben lontana dal mondo "artificioso e viziato in cui sono cresciuti Carlo e Andrea". Ed ecco svelato il motivo per cui William capisce il suo popolo e la richiesta urgente di una monarchia basata su un accordo equo.

(Re Carlo con il fratello Andrea)
Come se non bastasse, i due sono ricchi. Non si conosce con precisione di quanto patrimonio dispongano, ma è appurato che Andrea abbia ottenuto un proficuo guadagno sia da Elisabetta II che da suo fratello Carlo. Tornando alla questione abitativa, pare inoltre che durante il suo ruolo come "inviato commerciale, un periodo in cui si è guadagnato il soprannome di 'Air Miles Andy', i favori dei potenti stranieri gli ha fatto guadagnare vari favori, tra cui si mormora l'uso di una villa ad Abu Dhabi", scrive Wilson. Niente di meno anche per la sua ex moglie che "ha recentemente venduto una casa a Belgravia per oltre 3,5 milioni di sterline". È in questo scenario surreale (agli occhi del popolo) che sorge spontaneo per l'esperto esclamare: "Quando è troppo è troppo. Non stiamo parlando di persone che sprofonderebbero nella povertà se semplicemente facessero la cosa giusta e smettessero di vivere con i nostri soldi".
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