Attualità
Un investimento complessivo di 300 milioni di euro è stato destinato dal Ministero della Cultura, guidato da Alessandro Giuli, a oltre mille istituti pubblici e privati in tutta Italia, per rendere i luoghi della cultura finalmente accessibili a tutti. Grazie ai fondi del Pnrr, musei, biblioteche, archivi, parchi archeologici e siti privati potranno essere adeguati alle esigenze di ogni visitatore, superando barriere fisiche e cognitive e trasformandosi in spazi realmente aperti e inclusivi.
In questo ampio programma di interventi, un ruolo di rilievo spetta all’Umbria, dove sono stati assegnati ai musei nazionali oltre 1,5 milioni di euro di cui 1.120.000 ai musei nazionali della regione per progetti di abbattimento delle barriere architettoniche e cognitive, con conclusione prevista entro giugno 2026. A questi si aggiungono 450.000 euro destinati alla Galleria nazionale dell’Umbria, che dal 3 dicembre, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, sarà completamente accessibile e dotata di nuovi strumenti per l’accoglienza di visitatori con disabilità sensoriali, motorie o cognitive. Come ha annunciato il direttore Costantino D’Orazio, il progetto sarà presentato nel dettaglio il 2 dicembre, con un approfondimento dedicato al percorso che ha portato la Gnu a diventare un modello di museo realmente inclusivo.
Ma l’Umbria, come già detto, è un tassello di un piano nazionale molto più ampio. In tutta Italia, infatti, sono stati selezionati 820 musei statali, 243 istituti non statali e 43 siti privati, coinvolti in una trasformazione che va oltre gli aspetti strutturali. Non si tratta soltanto di rampe, ascensori o segnaletiche rinnovate, ma di un ripensamento complessivo dell’esperienza museale: nuove narrazioni, percorsi sensoriali, tecnologie inclusive, strumenti tattili e digitali e una formazione specifica del personale perché sappia accogliere e comunicare con ogni tipo di pubblico.
Si tratta di una vera rivoluzione culturale, che cambia il modo di concepire l’accessibilità: non più un obbligo tecnico o un intervento a posteriori, ma una parte integrante della progettazione e dell’identità stessa del museo. La diversità dei visitatori diventa così una risorsa preziosa, capace di arricchire il racconto dei luoghi e di generare nuove forme di partecipazione.
Per sostenere questo cambiamento, il Ministero ha attivato sette linee d’intervento, che spaziano dalla rimozione delle barriere architettoniche e cognitive all’adeguamento dei percorsi museali, dall’introduzione di tecnologie per la fruizione autonoma all’aggiornamento dei Peba (Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche), fino alla formazione continua degli operatori. Un primo risultato concreto è già visibile con la nascita di Musei Italiani, la piattaforma digitale lanciata nel 2023 che collega tutti i musei statali in un’unica applicazione, integrando biglietteria, informazioni aggiornate e una sezione dedicata all’accessibilità. Un ecosistema pensato per mettere davvero al centro i visitatori e garantire a tutti un’esperienza culturale completa.
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