Cinema
In un'epoca in cui i confini tra realtà e finzione si fanno sempre più sfumati, il film francese Il coraggio di Blanche (titolo originale L'Amour et les forets), diretto da Valérie Donzelli e presentato in anteprima al Festival di Cannes nel 2023, emerge come un caso emblematico. Questa potente storia di emancipazione femminile da una relazione tossica è un thriller psicologico che ha conquistato il Premio César per Miglior Adattamento nel 2024 e affonda le radici in un romanzo del 2014 di Éric Reinhardt. La storia racconta della discesa agli inferi di una donna intrappolata in un matrimonio manipolatorio, ma l’ispirazione a vicende reali ha portato ad accuse di plagio e violazione della privacy.
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Pubblicato il 21 agosto 2014 dalle Éditions Gallimard, L'Amour et les forets ha ricevuto lo stesso anno il prestigioso Prix France Culture-Télérama e si è imposto come un testo che esplora la lotta per la libertà contro l'avvilimento psicologico. L'autore, Éric Reinhardt – romanziere parigino nato nel 1965 a Nancy – ha ammesso di aver tratto ispirazione dalla "realtà più cruda", confessando un periodo di blocco creativo in cui si sentiva "senza ispirazione”, riporta Buzz Litteraire. Una scintilla che è scattata nel 2009, a bordo di un treno su cui l'autore ha incontrato una giovane donna – un'ammiratrice che gli inviò in seguito un testo personale di 40 pagine intitolato La Jetée e una serie di email dettagliate sulla sua vita coniugale, segnata da abusi psicologici e manipolazioni. Reinhardt ha incorporato elementi di queste confidenze nel romanzo, trasformandole nella storia della protagonista Bénédicte Ombredanne, una donna che fugge da un marito "molestatore appurato". L'autore ha descritto il processo come un atto di "salvataggio" nei confronti di "donne inconsolabili, che sentivo non essere state toccate da anni, come se le mie mani le avessero riportate in sé", si legge su Mediapart.
Il successo del libro è stato offuscato da una querela giudiziaria esplosa nel marzo 2015. La donna dell'incontro sul treno ha intentato una causa contro Reinhardt e Gallimard per "plagio e violazione della privacy”, riporta Le Monde, accusando l'autore di aver ripreso fedelmente "elementi della mia vita professionale e privata, caratteristiche della mia personalità che mi rendono agevolmente identificabile". Secondo la querelante, il romanzo includeva frasi identiche dalle sue email e dettagli che la dipingevano in modo negativo, rendendola riconoscibile. Reinhardt ha respinto le accuse definendole "calunnie" e sostenendo che si trattava di finzione ispirata a fatti reali, senza possibilità di confusione con la biografia della donna. La causa non ha portato ad alcuna condanna, permettendo al libro di continuare il suo cammino verso premi e adattamenti.
Dieci anni dopo la pubblicazione, il romanzo approda al cinema con L'Amour et les forets, diretto da Valérie Donzelli e co-scritto con Audrey Diwan. Presentato al Festival di Cannes nel 2023, il film elimina il punto di vista dell'autore per focalizzarsi sulla protagonista (interpretata da Virginie Efira), enfatizzando i "meccanismi della violenza domestica". A benedire l'adattamento cinematografico è stato lo stesso Reinhardt: "Serviva un film choc che, una volta accese le luci in sala, spingesse le donne a decidere di partire". Con Melvil Poupaud nel ruolo del partner manipolatore, il film ha ricevuto elogi per la sua intensità, vincendo il Premio César e confermando il potenziale universale del romanzo.
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