televisione
Il commissario Montalbano
Il Commissario Montalbano va in onda stasera in tv su Rai 1, martedì 21 ottobre, con L'altro capo del filo, il terzo episodio della 12esima stagione. Il romanzo in questione, rappresenta una pietra miliare nella carriera letteraria di Andrea Camilleri: è il centesimo libro dello scrittore siciliano, pubblicato da Sellerio nel maggio 2016. Si tratta del venticinquesimo romanzo con protagonista il commissario Montalbano, un'opera che si distingue per la sua potenza narrativa e per l'affrontare con coraggio tematiche di scottante attualità.
Questo libro ha una particolarità che lo rende ancora più prezioso: è stato scritto da Camilleri all'età di 91 anni, nella "sopravvenuta cecità", come lo stesso autore dichiara nella nota finale. Non potendo più scrivere autonomamente, Camilleri ha dettato l'intero romanzo alla sua assistente Valentina Alferj, "l'unica che sia in grado di scrivere in vigatese". Il cambio di metodo non ha però alterato la qualità della scrittura: come confermato dall'editore Antonio Sellerio e dalla moglie dello scrittore, il risultato mantiene intatta la voce autentica di Montalbano.
Il romanzo si sviluppa su due binari narrativi che procedono paralleli, intrecciandosi in modo magistrale. Da un lato emerge il dramma dell'emergenza migranti che investe le coste siciliane, dall'altro si consuma un efferato omicidio che sconvolge la comunità di Vigàta.
L'emergenza migranti
A Vigàta gli sbarchi si susseguono ogni notte con una puntualità implacabile. Il commissariato è allo stremo: Montalbano e i suoi uomini sono impegnati 24 ore su 24 per gestire gli arrivi, garantire soccorsi e smascherare gli scafisti. Persino il candido Catarella viene coinvolto nelle operazioni, anche se la sua sensibilità non regge alla vista di tanto dolore e sofferenza. L'intero paese si mobilita: nascono comitati di volontari (uno gestito da Beba, la moglie di Mimì Augello), che raccolgono generi di prima necessità, preparano pasti caldi, forniscono vestiti e coperte.
In questo contesto si distinguono due figure di grande importanza: il dottor Osman, medico tunisino che lavora come interprete e soccorritore durante gli sbarchi, e Meriam, giovane donna di madrelingua araba che aiuta come traduttrice. Entrambi diventeranno personaggi chiave anche per l'indagine sull'omicidio.
L'omicidio di Elena Biasini
Mentre sulle coste continua l'emergenza umanitaria, a Vigàta si consuma un delitto brutale: Elena Biasini, una giovane e bellissima sarta, viene trucidata a colpi di forbici nella sua stessa sartoria. Elena era arrivata in paese qualche anno prima ed era diventata una figura rispettata e apprezzata da tutti per la sua eleganza, la professionalità e la discrezione. Montalbano la conosceva personalmente: Livia lo aveva convinto a farsi confezionare un abito nuovo proprio da lei per partecipare alla festa per i 25 anni di matrimonio di una coppia di amici.
L'omicidio appare inspiegabile. Elena era vedova, conduceva una vita riservata ma serena, aveva avuto amori clandestini ma sempre caratterizzati da cordialità e discrezione. Lavoravano con lei tre persone: Meriam (la giovane di madrelingua araba), Lillo Scotto (un ragazzo che si era invaghito della titolare) e l'anziano Nicola.
Le indagini prendono avvio dalla vita della vittima. Presto emergono diversi sospettati. Il dottor Osman confessa a Montalbano di essere stato amante di Elena in passato e di non averla mai dimenticata. Quando Lillo Scotto tenta il suicidio, la sua posizione diventa ancora più compromessa. Ma il PM Tommaseo, sostenuto da Mimì Augello, è convinto della colpevolezza di Diego Trupia, l'attuale amante segreto di Elena, e ne ordina l'arresto.
Montalbano però non è convinto. Trascorre ore nella sartoria, in compagnia del gatto Rinaldo, rimasto orfano della padrona, alla ricerca di un indizio che possa far luce sul mistero. Tra rocchetti di filo, gomitoli, pezze morbide e rotoli di tessuti pregiati (come i cotoni del Libano), il commissario cerca di "annodare i fili" della vita di Elena per giungere alla verità.
Via via che l'indagine procede, Montalbano scopre che dietro l'apparente serenità di Elena si nascondeva un passato doloroso e misterioso che lei aveva sempre tenuto seppellito. L'apparente confidenza che condivideva con le persone serviva in realtà a nascondere una parte della sua storia di cui non voleva parlare. Le telefonate misteriose ricevute da Elena potrebbero essere l'eco sgradevole di quel passato sepolto.
La soluzione del caso porterà Montalbano per la prima volta lontano dalla calda terra di Sicilia, nel profondo Nord dell'Italia, dove si nasconde la verità dietro la morte di questa donna straordinaria e tormentata. Il commissario dovrà "dipanare una matassa aggrovigliata" e afferrare il bandolo che lo conduce "all'altro capo del filo", da un passato tanto nebbioso quanto doloroso.
Il romanzo si distingue per la sua profondità emotiva e la capacità di intrecciare con maestria una storia di indagine poliziesca con una riflessione dolorosa sull'attualità. Come scrive il critico Salvatore Silvano Nigro nel celebre risvolto di copertina, si tratta di un libro che richiede una lettura lenta: "C'è troppo dolore, c'è troppa disperazione, nel paesaggio di realtà che si va ad attraversare. Il mare è diventato una enorme fossa comune, il teatro acquatile di una immane tragedia di naufraghi".
Le prime settanta pagine del romanzo sono dedicate interamente al dramma dei migranti: ogni notte il porto di Vigàta si riempie di disperati allo stremo, con famiglie disunite, ragazzine violentate, bambini sperduti. Solo dopo questo lungo preludio arriva "l'arrivo felpato del delitto" che coglie di sorpresa anche Montalbano.
Un aspetto interessante è la rappresentazione dei personaggi femminili: in questo romanzo le vere protagoniste sono le donne, "volenti o nolenti, buone e cattive". Elena emerge come una figura memorabile, complessa e sfaccettata, una donna che nasconde dietro la sua bellezza portata con garbo un passato lacerante.
Il commissario che emerge da queste pagine è un uomo affaticato, che "non ce la fa più", che "arranca maledettamente" e ha il fiatone. Le "cicaronate" di caffè non bastano più a tenerlo sveglio e dorme pochissimo. Camilleri gioca ironicamente con l'età del suo personaggio (che ha sessant'anni) facendolo apparire più goffo e lento del solito, mentre lui stesso, a 91 anni, continua a scrivere con instancabile energia. Eppure, nonostante la stanchezza fisica, Montalbano mantiene intatta la sua capacità di indagine e il suo senso di giustizia.
Il traguardo dei cento libri: Con questo romanzo Camilleri ha raggiunto quota cento opere pubblicate, superando autori come Scerbanenco (91 libri), Salgari, Pirandello e Agatha Christie (90). Solo Georges Simenon, con circa 450 opere, supera il maestro siciliano. Camilleri stesso ha dichiarato: "Ci sono riuscito perché sono un impiegato della scrittura".
Il gatto Rinaldo: Un elemento poetico e memorabile del romanzo è la presenza del gatto bianco di Elena, Rinaldo, che accompagna Montalbano durante le sue perlustrazioni nella sartoria. Il gatto diventa una sorta di testimone silenzioso, "ha visto tutto ma non sa dirlo" se non attraverso la sua presenza enigmatica.
Cameo letterario: Nel romanzo appare un divertente cameo del vicequestore Schiavone, il poliziotto romano protagonista della serie di Antonio Manzini, "mandato per punizione tra le nevi d'Aosta". Solo il pensiero di trovarsi al suo posto fa venire a Montalbano "un brivido di freddo lungo la schiena".
Attualità e impegno civile: Il libro è uscito il 26 maggio 2016, lo stesso giorno dell'apertura del G7 in Giappone dove l'emergenza immigrazione era tema principale dell'agenda, e all'indomani dell'ennesima tragedia in mare con un barcone affondato al largo della Libia. L'adattamento televisivo, andato in onda nel febbraio 2019, ha acquistato ancora più risonanza nel clima dei "porti chiusi", dopo che Camilleri aveva dichiarato pubblicamente: "Tenere i porti chiusi è da nazisti".
La struttura perfetta: Fedele alla sua consuetudine, Camilleri ha strutturato il romanzo in 18 capitoli di 10 pagine ciascuna, per un totale di 180 pagine, rispettando quella "metrica" geometrico-matematica che lo scrittore considerava essenziale per un romanzo ben congegnato.
Il romanzo è stato adattato per la televisione nella tredicesima stagione della serie "Il Commissario Montalbano", con la regia di Alberto Sironi e trasmesso in prima serata su Rai 1 l'11 febbraio 2019. Nel cast, oltre al sempre impeccabile Luca Zingaretti nei panni di Montalbano, spiccano Elena Radonicich nel ruolo di Elena Biasini, Ahmed Hafiene come dottor Osman ed Eurydice El-Etr come Meriam.
Il regista Alberto Sironi ha dichiarato: "Raccontare in un film quello che il pubblico ha già visto nei telegiornali è stato il primo problema. Ci siamo documentati, abbiamo visto la verità, abbiamo aspettato anche noi gli arrivi notturni assieme alla Polizia, agli agenti di Frontex, alla Guardia Costiera, alla Protezione Civile".
L'altro capo del filo si conferma così un'opera potente e necessaria, che non rinuncia alla tradizione del giallo ben congegnato ma la arricchisce di una dimensione civile e umana profonda, testimoniando ancora una volta la grandezza letteraria di Andrea Camilleri e la sua capacità di raccontare il presente senza perdere mai di vista la complessità dell'animo umano.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy