IL PERSONAGGIO
Alessandro Borghi
Ai microfoni di Supernova, il podcast condotto da Alessandro Cattelan, sono passati molti ospiti celebri. I più timidi si sono lasciati scaldare dalla travolgente personalità del conduttore, altri si sono abbandonati all’improvvisazione, trasformando l’episodio in un’esperienza esilarante. Tra le ospitate più memorabili, quelle di Alessandro Borghi, habitué del programma e vero amico di Cattelan, autoinvitatosi il 9 ottobre per promuovere il suo ultimo film, attualmente al cinema, “Testa o croce?”. Ma tanti altri personaggi si sono seduti sullo sgabello con una tazza sul bancone, come Selvaggia Lucarelli, Giuseppe Cruciani, Paola Iezzi, Marco Giallini. Ognuno, a modo suo, ha lasciato il segno. Ogni puntata di Supernova si apre con un piccolo rito: gli ospiti “battezzano” l’episodio con un jingle tutto loro, iniziando sempre con il famoso attacco “Sono venuto a Supernova perché…”. Da lì, si capisce subito quale piega prenderà il programma.
“Ciao, sono Alessandro Borghi e mi dicono essere il primo artista che torna a Supernova… perché mi sono autoinvitato”. Il 9 ottobre è tornato Alessandro Borghi. L’obiettivo? Promuovere il suo nuovo film “Testa o croce”, un western all’italiana ambientato nell’Italia postunitaria, diretto da Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis. Borghi interpreta Santino, un buttero in fuga accusato di omicidio e che diventa suo malgrado un eroe popolare. Buffalo Bill, un cantastorie in tournée con il suo Wild West Show, decide di seguirne le tracce per trasformare la sua storia in leggenda. Sarà una scommessa a innescare la storia. Ed è proprio su questa parola che la trasmissione si accende: Borghi conduce il gioco e Cattelan lo asseconda, tra complicità e ironia. Si parla delle sue piccole manie, o meglio di vere e proprie strategie per gestire la sindrome di Tourette, di cui soffre, e di fissazioni che rivelano il suo lato più competitivo, come quella di riuscire a fare due cose contemporaneamente. “Devo assolutamente finire questa cosa entro 15 secondi”, racconta, e da lì nasce una delle sue sfide più improbabili: chiuso in una camera d’albergo, decide di immergersi in una vasca idromassaggio e trattenere il fiato il più possibile. La faccenda si complica quando, proprio mentre è in apnea, pensa di resistere finché il timer non si spegne. Risultato: un minuto e trenta sott’acqua, tra le bolle. Scommessa riuscita.
Continuiamo con una carrellata sui jingle delle ospitate più seguite del podcast.
“Sono venuta a Supernova perché voglio scoprire la ragione per cui di Alessandro Cattelan si continua a dire che è giovane anche se non è più giovane”. In studio si parla di giornalismo, vent’anni di polemiche e querele, di Ballando con le stelle e del suo essere vegetariana. E mentre scherza sulle denunce ricevute, Cattelan la provoca: “Ma tu fai una vita da film, Selvaggia”.
“Ciao a tutti, sono Dario Brunori, in arte Brunori Sas, e sono venuto qui a Supernova perché ne avevano un estremo bisogno”. Il cantante parla di sé, del suo essere papà, della psicanalisi, del famoso piccione che compare nei sogni e nelle sue canzoni, ma soprattutto del tempo che passa e di chi gli chiede di “svecchiarsi”.
“Sono a Supernova per un motivo molto semplice: perché mi sta sulle scatole Alessandro Cattelan”. Qui Cruciani racconta la sua naturale inclinazione ad andare sempre controcorrente, ad essere pungente come l’aceto, parla degli insulti che riceve ogni giorno sui social e di quell’episodio in Corea, quando preferì rincorrere una ragazza invece di intervistare l’arbitro Moreno.
“Sono venuto a trovare Alessandro Cattelan inutilmente, direi”. A Supernova l’attore racconta, con la sua solita ironia, cosa vuol dire per lui essere famoso, cosa ama cucinare e quella volta assurda in cui ha incontrato un cammello. Ripercorre anche i momenti più importanti della sua carriera, dalla prima apparizione in Grandi magazzini di Castellano e Pipolo fino al ruolo intenso in Acab di Michele Alhaique. A un certo punto gli squilla pure il telefono: “Oh, so’ da Cattelan in diretta, ti richiamo dopo!”
“Ciao, sono Paola Iezzi e sono venuta a Supernova perché nella vita ho già detto troppi no”. Un viaggio divertente nella sua nuova fase artistica, la sua scelta di non sposarsi e qualche episodio incredibile, come quella volta in cui, con la sorella Chiara, aprì un concerto di Michael Jackson o quando Robbie Williams la invitò a casa sua.
“Ciao, sono Katia Follesa e sono qui a Supernova perché mi hanno obbligata”. Le domande di Cattelan non risparmiano nessuno, nemmeno Follesa, che all’epoca si preparava per Sanremo: monologo sì o no? Come va con le compagne di serata? Da lì parte un racconto pieno di ironia e verità, tra ricordi di un’adolescenza di provincia, la vita da mamma e moglie, e le serate a Zelig con l’amica di sempre, Valeria Graci.
“Ciao, sono Cecilia Sala e sono venuta a Supernova perché mi faceva piacere”. Cecilia Sala racconta dell’Iran, dell’incontro con Zelensky e di tutte le persone che ha conosciuto nei luoghi più difficili del mondo.
“Salve, sono Toni Servillo e sono venuto a Supernova perché ho preso un abbaglio”. L’attore racconta di come, nonostante i premi e i riconoscimenti internazionali, persino dal New York Times, non si sia mai messo sul mercato. Tra un rimedio per il mal di gola e uno per la paura di volare, svela anche di quando, per un soffio, stava per rifiutare la sceneggiatura del suo primo film con Paolo Sorrentino.
“Sono venuto qui a Supernova perché adoro l’aglio”. Riccardo Zanotti, il frontman dei Pinguini Tattici Nucleari, racconta aneddoti e curiosità di ogni tipo, dal mal di gola agli squali putrefatti, passando per canzoni da funerale e piccoli segreti del mondo della musica. E sull’aglio? Nessuna metafora nascosta: lo dice sul serio. Zanotti spiega di adorare davvero l’aglio, soprattutto come rimedio naturale e come ingrediente che “dà sapore alle cose, anche quando non si vede.”
“Sono venuto a Supernova perché sono stufo di fare interviste e voglio farmi intervistare”. Chissà se Messi vi ha mai urlato contro, se Armani vi ha mai svelato un segreto o se Djokovic vi ha raccontato di aver affrontato un lupo. Ad Aldo Cazzullo sì, è successo tutto questo.
“Sono venuto a Supernova perché lo avevo promesso a Cattelan prima ancora che Supernova ci fosse”. Il cantante apre la puntata con un falsetto divertente, giusto per chiarire che la sua vera voce non è quella baritonale che tutti conosciamo. Poi si lascia andare ai ricordi: l’emozione di suonare davanti a centomila persone al Campovolo, la telefonata di Lucio Dalla che gli preannuncia il successo di una sua canzone, l’invito di Pavarotti a cantare insieme.
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