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Caso Alberto Trentini: La madre ospite a Che Tempo Che Fa riaccende i riflettori sulla detenzione in Venezuela

Annalisa Ercolani

05 Ottobre 2025, 17:57

Caso Alberto Trentini: La madre ospite a Che Tempo Che Fa riaccende i riflettori sulla detenzione in Venezuela

Armanda Trentini, madre del cooperante italiano Alberto Trentini

La partecipazione di Armanda Trentini, madre del cooperante italiano Alberto Trentini, alla trasmissione Che Tempo Che Fa condotta da Fabio Fazio su La 9 riporta all’attenzione pubblica un caso che, a quasi un anno dall’arresto, continua a sollevare interrogativi e mobilitare appelli.

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Chi è Alberto Trentini

Alberto Trentini, 45 anni, è un operatore umanitario originario del Veneto, impegnato con Humanity & Inclusion (già Handicap International) in progetti di cooperazione internazionale. Nel corso della sua carriera ha lavorato in America Latina, Asia, Africa e Medio Oriente, sempre a supporto di persone vulnerabili e comunità in difficoltà.

L’arresto e la detenzione in Venezuela

Trentini era arrivato in Venezuela il 17 ottobre 2024 per una missione umanitaria. Il 15 novembre 2024 è stato fermato a Guasdualito da funzionari del Saime (Servizio amministrativo per identificazione e immigrazione), poi trasferito a Caracas e affidato alla Dgcim, l'intelligence militare venezuelana. Da allora è detenuto nel carcere di massima sicurezza “El Rodeo I”, senza che siano mai state formalizzate accuse a suo carico. Le autorità venezuelane parlano genericamente di presunta “cospirazione” o “terrorismo”, ma nessun atto ufficiale gli è stato notificato.

Diritti negati e mobilitazione pubblica

Per lunghi mesi, ad Alberto è stato negato qualsiasi contatto con la famiglia, avvocati o rappresentanti consolari. Solo a settembre 2025 l’ambasciatore italiano a Caracas, Giovanni De Vito, ha finalmente potuto visitarlo, riscontrando condizioni di salute discrete e rassicurando la famiglia, che aveva ricevuto solo due brevi telefonate fino ad allora. La situazione è stata segnalata da centri studi, Amnesty International e ONG che evidenziano come la sua sia una detenzione arbitraria in violazione dell’habeas corpus.

L’appello della madre e il ruolo dei media

Armanda Trentini si è assunta il ruolo di portavoce della battaglia per la liberazione del figlio, partecipando a iniziative pubbliche e conferenze stampa. Il suo appello — "Non stancatevi di parlarne" — è diventato il simbolo di una campagna che chiede con forza la tutela dei diritti e una soluzione rapida e trasparente. La presenza a Che Tempo Che Fa rappresenta un ulteriore tentativo per tenere alta l’attenzione e spingere la politica e l’opinione pubblica a non lasciar calare il silenzio sul caso.

L’intervento delle istituzioni italiane

La Farnesina ha attivato immediatamente i canali diplomatici e nelle ultime settimane anche il ministro degli Esteri Tajani e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si sono esposti pubblicamente, chiedendo informazioni e la liberazione di Trentini. Tuttavia, a oggi, la mancanza di capi di accusa e la complessa situazione diplomatica tra Italia e Venezuela rendono ogni soluzione ancora incerta.

Perché il caso Trentini interpella tutti

La vicenda di Alberto Trentini mette in luce le difficoltà e la vulnerabilità degli operatori umanitari in aree di crisi, sollevando domande fondamentali sulla tutela dei diritti e sull’efficacia degli strumenti di protezione diplomatica. Il caso resta aperto, e la mobilitazione della società civile e dei media continua a essere fondamentale per evitare che la questione scompaia dall’attenzione pubblica.

Fonte:

Esquire

Centro di Ateneo per i Diri

Sky TG24

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