televisione
Milo Infante, Tiberio Timperi e Maria Soave
Oggi, venerdì 3 ottobre 2025, la programmazione Rai è stata significativamente modificata a seguito dello sciopero generale indetto dalla CGIL, cui hanno aderito anche i giornalisti della televisione pubblica italiana. Lo sciopero è stato proclamato in difesa dell’azione della Global Sumud Flotilla per Gaza e ha portato all’assenza di numerosi appuntamenti informativi e di intrattenimento sui principali canali Rai, come riporta Davide Maggio.
Tra le prime variazioni del palinsesto si segnala la mancata messa in onda di 1mattina News su Rai 1: i conduttori Tiberio Timperi e Maria Soave sono apparsi brevemente solo per comunicare ai telespettatori lo sciopero in corso, prima di cedere il posto al simulcast di RaiNews24. Sulla stessa fascia oraria, Rai 3 ha sostituito Buongiorno Italia e Buongiorno Regione con i documentari di Geo; per la stessa rete sono saltati anche il TG3 delle 12 e la rubrica Fuori TG, rimpiazzati dai contenuti di Rai Cinema.
Su Rai 2, sono stati cancellati TGSport Giorno delle 11.05 e Ore 14 condotto da Milo Infante, sostituito eccezionalmente dal film Un amore in fondo al mare.
Lo sciopero è stato motivato, come riporta la nota ufficiale della CGIL, dall’aggressione subita da navi civili, tra cui personale italiano, parte della Global Sumud Flotilla: secondo il sindacato, l’attacco costituisce una grave violazione dei principi costituzionali e un attentato alla sicurezza di operatori e volontari impegnati in un’azione umanitaria nel Mediterraneo. La posizione del governo italiano, accusato di aver abbandonato cittadini italiani in acque internazionali, ha intensificato la mobilitazione.
Il sindacato Usigrai ha sottolineato l’adesione totale dei giornalisti Rai allo sciopero, pur garantendo la diffusione delle principali edizioni dei TG, per continuare a raccontare gli eventi legati alla Flotilla e alle mobilitazioni di piazza. L’iniziativa vuole essere un segnale forte in favore della pace, della libertà e dei diritti umani, valori sanciti dalla Costituzione italiana.
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