Cinema
Una standing ovation di oltre 24 minuti alla Mostra del Cinema di Venezia, più di 65mila spettatori nel primo fine settimana dall'uscita del film, La voce di Hind Rajab continua a collezionare un successo dopo l'altro. La pellicola di Kaouther Ben Hania - uscita lo scorso 25 settembre nelle sale italiane - rimane la produzione più chiacchierata tra cinofili e non, conquistando anche il premio del pubblico al Festival di San Sebastian. Con un punteggio di 9.52 su 10, il grido di Hind Rajab - la bambina palestinese di soli sei anni che si era ritrovata intrappolata in un'auto sotto il fuoco incrociato di una sparatoria - risuona nelle coscienze degli spettatori, guidandoli nel ricordo di questa tragica vicenda.
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L'Italia è stato il primo Paese europeo a distribuire il titolo nelle sale cinematografiche, registrando - a pochi giorni dal debutto - un successo lodevole. A Venezia, la stampa nazionale e internazionale non ha risparmiato elogi definendolo "un capolavoro potente, urgente, vitale". Un urlo contro l'indifferenza per non dimenticare la voce della piccola Hind - registrata in originale mentre chiama i volontari della Mezzaluna Rossa che lottano contro l'impossibile per raggiungerla.
"Al centro di questo film c'è qualcosa di molto semplice e molto difficile da tollerare - riporta Adnkronos citando la regista .- Non posso accettare un mondo in cui un bambino chiede aiuto e nessuno accorre. Quel dolore, quel fallimento, appartiene a tutti noi. Questa storia non riguarda solo Gaza. Parla di un dolore universale. E credo che la finzione (soprattutto quando attinge a eventi verificati, dolorosi, reali) sia lo strumento più potente del cinema. Il cinema può resistere all'amnesia. Possa la voce di Hind Rajab essere ascoltata".
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