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IL LIBRO

Terni, alla Società Dante Alighieri "La scuola delle nonne". Il valore delle radici e la trasmissione affettiva delle tradizioni

Marisol Burgio di Aragona: "Non sono solo cuoche o narratrici di memorie, ma simboli di un amore che educa alla pace, alla cura, alla condivisione"

28 Settembre 2025, 00:18

Terni, alla Società Dante Alighieri "La scuola delle nonne". Il valore delle radici e la trasmissione affettiva delle tradizioni

Al Museo Diocesano di Terni si è tenuta la presentazione del volume “La scuola delle nonne – Viaggio nel passato attraverso la cucina di una nonna dalmata e di una renana” di Marisol Burgio di Aragona, promossa dalla Società Dante Alighieri – Comitato di Terni.

L’incontro, introdotto e condotto dalla presidente del Comitato, Anna Rita Manuali, ha sancito la ripresa delle attività culturali dell’associazione dopo la pausa estiva.

Attraverso una narrazione intima e misurata, il libro offre uno sguardo sulla memoria familiare, sulla trasmissione affettiva delle tradizioni e sul valore delle radici.

Le vicende delle due nonne – una dalmata e una renana – diventano occasione per meditare su ciò che unisce oltre le differenze: il calore domestico, la forza del ricordo, il linguaggio universale della cucina.

"In un tempo che sembra aver perso il valore della lentezza e dell’ascolto, ho sentito il bisogno di riportare alla luce gesti semplici ma carichi di significato – ha detto l’autrice, Marisol Burgio di Aragona – Le nonne del mio libro non sono solo cuoche o narratrici di memorie, ma simboli di un amore che educa alla pace, alla cura, alla condivisione. La scelta di redimire questo libro è stata dettata dalla mia multiculturalità. Le mie nonne che erano molto diverse, provenienti da paesi diversi, in quanto una era dalmata e l’altra tedesca. Erano molto diverse anche caratterialmente, fisicamente e appartenevano anche ad un ceto sociale differente. La cosa interessante è però che in cucina facevano gli stessi piatti. Il messaggio sottostante è proprio questa loro unione in cucina, per far comprendere che la diversità è ricchezza. Oggi si tende a pensare che la diversità non dovrebbe esserci. Anche a seguito della globalizzazione. Invece la distinzione e la particolarità viene dalla diversità, che è un pregio enorme, perché allarga la mente, riesce a far star in pace con gli altri. La diversità unisce".

In un frangente storico attraversato da tensioni e contrapposizioni, l’appuntamento ha offerto l’occasione per rilanciare un messaggio di amore, pace e coesione, a partire dai legami familiari che plasmano l'identità e che, spesso, trovano nelle nonne una guida discreta ma essenziale.

L’iniziativa si colloca nel solco delle attività della Società Dante Alighieri di Terni, da sempre impegnata a promuovere la cultura come strumento di dialogo, memoria e connessione tra le persone.

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